"M’ha gustato": nessun miglior commento per definire la medaglia d’argento appena conquistata nella specialità ‘sbarra’ ai Campionati Europei di Ginnastica Artistica, in Turchia. Il fermano Carlo Macchini ha reso orgogliosa la sua famiglia, la sua città e un’intera nazione e, fedele al suo motto #cedivertemo, ha confezionato un esercizio da 14.200 battuto di soli 33 millesimi dal croato Srbic (bronzo all’ucraino Kotuvn). "E’ la prima vera medaglia ‘pesante’- ha commentato l’atleta classe’96 raggiunto telefonicamente nel dopo gara- è banale ma non trovo altre parole per definire il mio stato d’animo in questo momento: ‘che spettacolo’. Il risultato di un’attività enorme, un mix di tanta passione e impegno dentro e fuori dalla palestra, per il quale devo ringraziare il mio allenatore Marco Fortuna, nutrizionista Luca Belli e il fisioterapista Marco Minnucci". La domanda d’obbligo: Carlo, a chi dedichi la vittoria?
"Alla mia famiglia per l’immancabile supporto; a Beatrice che mi dona ‘amore e beatitudine’ e agli amici Luca, Roberto e Carlo".
Come si prepara una gara tanto importante?
"L’inizio dell’anno è partito in salita: tra gennaio e marzo ho effettuato le analisi del sangue. In palestra, ero parecchio in difficoltà: mi allenavo e mangiavo in modo corretto ma le prestazioni erano al di sotto del mio standard e accusavo una strana spossatezza. Ho riposto fiducia nel mio lavoro, nell’alimentazione e piano piano sono uscito dal tunnel. Dal punto di vista mentale, ho affrontato la crisi sforzandomi di pensare che i colori si sarebbero riaccesi: così è stato".
La medaglia d’oro nella prova a squadre maschile conquistata, qualche giorno prima, dai colleghi Yumin Abbadini, Lorenzo Minh Casali, Matteo Levantesi, Marco Lodadio e dall’altro atleta fermano Mario Macchiati, ti ha spronato o caricato di responsabilità?
"Ho guadagnato ogni risultato passo dopo passo. Concentrazione e serenità sono da sempre alla base della mia carriera: le ho mantenute dopo due quarti posti agli Europei e ai Mondiali ma anche dopo la bella vittoria dei miei compagni di squadra".
Veniamo all’esercizio che ti è valso il titolo di vicecampione europeo: il passaggio che ti ha soddisfatto di più?
"Sono stato felice di aver inserito il ‘Cassina’ (un doppio salto teso all’indietro con avvitamento), uno dei salti più difficili per un repertorio alla sbarra".
Sei il primo ginnasta italiano ad aver eseguito il ‘Pegan’ (salto avanti con mezzo giro e ripresa della sbarra) in gara; unico in Europa e forse nel mondo: hai inserito anche questo. "Anche se mi è costato qualche centesimo in termini di punteggio, è il movimento che mi caratterizza e dà valore all’esercizio ormai da qualche anno tanto che con l’ex-campione sloveno, oggi dirigente sportivo, siamo diventati amici –. Carlo ‘Bistecca’ Macchini si scusa per ‘una telefonata sotto’: ’Mi sta chiamando Igor Cassina, posso richiamarti?’. Certo, ci mancherebbe –. Mi ha consigliato di godermela ma di non accontentarmi. Sento di aver fatto un capolavoro e di aver avuto il giusto riconoscimento. Ho vinto la medaglia d’argento, ma non sono la medaglia d’argento: sono una persona che ama fare sempre meglio, amo la vita e cerco di essere gentile. Mi concederò un panino al ‘Bistrot 83’ ma la mente è già al prossimo ottobre, Anversa: campionati del mondo qualificanti, a squadra, per le Olimpiadi di Parigi 2024"
Gaia Capponi