MARISA COLIBAZZI
Economia

Simone, il game designer dell’anno: “Del gioco ne ho fatto un lavoro”

Fermo, Luciani si racconta dopo i successi: “Vivo a Fermo e non mi muoverei nemmeno per tutto l’oro del mondo”

Simone Luciani, 47 anni, game designer, autore di giochi da tavolo molto famosi tra i quali ‘Nucleo’, che ha vinto agli International Gamers Awards 2024 il premio come ’miglior gioco multigiocatore’

Simone Luciani, 47 anni, game designer, autore di giochi da tavolo molto famosi tra i quali ‘Nucleo’, che ha vinto agli International Gamers Awards 2024 il premio come ’miglior gioco multigiocatore’

Fermo, 27 settembre 2024 – “Il gioco da tavolo per le famiglie è un pretesto per staccare gli occhi dal cellulare, sedersi intorno a un tavolo, guardarsi negli occhi, interagire. E’ questo il suo valore aggiunto rispetto ai videogiochi”. E se a dirlo è Simone Luciani, 47 anni, uno dei game designer di maggior successo, prolifico autore di giochi da tavolo molto famosi, c’è da fidarsi sul valore, non solo ludico, di un passatempo di nicchia, ora in forte crescita. Numerosi i premi internazionali ottenuti con i suoi giochi (soprattutto complessi e dunque pensati per adulti). L’ultimo, pochi giorni fa, agli International Gamers Awards 2024 per il miglior gioco multigiocatore, ‘Nucleo’ (creato con David Turczi). Game Designer dell’anno nel 2023.

Luciani, come si passa dal gioco a farne un lavoro?

“Con un po’ di talento e intuito e con la grande passione che fa convergere gran parte delle energie in quella direzione. Era così anche quando lavoravo come educatore con i bambini, ma non ho mai pensato di farne un lavoro. Adesso il mercato dei giochi da tavolo è in grande crescita, ma rimane di nicchia. Ci sono migliaia di autori (anche nelle Marche, ndr) ma che lo fanno come lavoro principale siamo poche decine”.

Come nasce l’idea di un gioco?

“Lo faccio fin da bambino. Ho una passione viscerale per i giochi da tavolo. Ma la parte più creativa non ha una struttura. La mente dell’autore deve essere solo ricettiva”.

Quanto tempo occorre per l’effettiva realizzazione del prodotto?

“Un anno per i più facili, ma si arriva anche a 5 o 6 per i più complessi perché una volta che funziona dal punto di vista meccanico che è il mio lavoro e fatto anche il prototipo, passa all’editore che decide lo stile grafico, l’illustratore, può anche cambiare tema ma l’impalcatura del gioco resta. Viene testato centinaia di volte perché si crea qualcosa che va in mano ad altri per cui vanno valutate più variabili possibili per essere sicuri che funzioni”.

Qual è la tipologia che preferisce?

“Il german game dove la meccanica è predominante, pulita, logica, strategica. Sono giochi complessi per adulti, ma ho fatto anche giochi per famiglie e bambini”.

Un esempio?

“’Soqquadro’, una sortas di caccia al tesoro domestica, dove si corre in giro per casa a cercare oggetti da portare fisicamente sul tavolo”.

Dove lavora?

“A casa, a Fermo, e non mi muoverei da qui neanche per tutto l’oro del mondo. Sono socio della casa editrice Cranio di cui sono anche lead designer e ho accordi freelance con altri editori in giro per il mondo”.

Quanti giochi pubblica all’anno?

“Di giochi miei ne escono 4-5 all’anno. Sono quasi pronti quelli per il 2025, sto lavorando per il 2026. Li presentiamo alle fiere internazionali e la più importante è ad Essen (Germania) dal 3 al 6 ottobre (400mila presenze nel 2023) dove con Cranio porteremo 4 novità: due giochi a mio nome (Mesos e Golden Cup con Gabriele Bubola) e due di altri autori su cui ho lavorato come sviluppatore”.

Quand’è il periodo migliore per le vendite?

“Sicuramente sotto Natale, il 70% del fatturato è di novembre”.

I mercati migliori?

“America, Francia e Germania, l’Italia è in crescita. Qui è un mercato importante ma di seconda fascia”.