PAOLA PIERAGOSTINI
Economia

Stato di allerta tra i produttori di olio: “Le olive sono sane e belle, siamo pronti a combattere la mosca”

Fermo: dopo un’annata disastrosa, la stagione sembra promettere bene, infatti non ci sono al momento le condizioni ideali per l’attacco dell’insetto. Malavolta spiega: “Ma i prezzi non dovrebbero scendere”

Raccolta delle olive, fiducioso Arnaldo Malavolta (nel tondo), titolare dello storico e omonimo frantoio di Altidona, attivo dal 1953

Raccolta delle olive, fiducioso Arnaldo Malavolta (nel tondo), titolare dello storico e omonimo frantoio di Altidona, attivo dal 1953

Fermo, 24 agosto 2024 – Stato di massima attenzione da parte dei produttori di olive, nell’attuale e delicata fase di preraccolta. A preoccupare gli imprenditori e i titolari di frantoi, è infatti il temuto attacco di mosca olearia, principale causa del calo di produzione dell’80% di oliva dello scorso anno. Considerata l’avversità più grave a carico dell’olivo, l’intensità di attacco dell’insetto è legata a diversi fattori, tra questi il più incisivo è rappresentato dalle condizioni climatiche, in modo particolare l’umidità e la temperatura al di sotto dei 30 gradi. Da qui, la ragione dell’allerta dei produttori, che lo scorso anno hanno pagato molto care le conseguenze della stagione piovosa 2023, con drastica diminuzione di produzione di olive, conseguente qualità dell’olio inferiore allo standard e aumento di prezzi per il consumatore.

“La stagione di quest’anno si presenta decisamente diversa dalla scorsa – dice Arnaldo Malavolta, titolare dello storico e omonimo frantoio di Altidona, attivo dal 1953 – le olive sono sane, belle e idratate, grazie alle piogge di questi giorni. A ragione di ciò, tutti i produttori sono attentissimi alle condizioni che possono incidere sull’intensità dell’attacco della mosca da qui all’imminente raccolta”.

Veniamo dalla scorsa stagione produttiva, con un calo dell’80% del raccolto. Quest’anno come si prospetta il livello di produzione?

“Sento costantemente i miei clienti produttori e la produzione si annuncia buona. Siamo tornati all’80% sullo standard previsto”.

Di quali territori produttivi parliamo?

“Dalla zona montuosa alla costa del Fermano, scendendo verso sud nell’Ascolano”.

Tra breve si inizia con la raccolta e questi sono i giorni più delicati e più temuti per la mosca olearia. Come si difendono i produttori?

“Con i trattamenti antiparassitari mirati e ovviamente permessi dai disciplinari di produzione”. E chi fa il biologico?

“Premesso che le tecniche di coltivazione e di difesa sono diverse, va però detto che difendersi da un attacco violento di mosca, è impossibile per tutti. Ne è esempio l’epilogo della raccolta del 2023”.

Cosa causa la mosca?

“Danno quantitativo perché la larva mangia la polpa e fa aumentare la cascola. Danni qualitativi perché l’attacco causa acidità e di conseguenza va ad alterare gli indici di acido oleico che identificano e qualificano gli oli in extra vergine, vergine o lampante”.

La minor produzione di olio dello scorso anno, ha causato un sensibile aumento dei costi per il consumatore. Per questa stagione che si prefigura buona, è possibile ipotizzare una diminuzione dei prezzi?

“E’ difficile possa succedere. I vari frantoi hanno applicato aumenti variabili lo scorso anno. Ma credo sia improbabile che ognuno torni al prezzo del 2022”.

A difesa della salute, è fondamentale non cadere nell’acquisto di olio ‘falsato’. Come deve tutelarsi il consumatore per essere certo di acquistare un prodotto buono al giusto costo?

“Affidarsi al frantoio di fiducia. Sempre ed in qualunque stagione, che sia più o meno favorevole a livello produttivo”.