Fermo, 14 settembre 2024 – La crisi nel calzaturiero? Parlano i fatti: un paio di imprese industriali terziste del calzaturiero hanno già aperto procedure di mobilità per 50-60 dipendenti; molte aziende artigiane hanno terminato da tempo gli ammortizzatori sociali; altre stanno valutando in questi giorni la forma di ammortizzatori cui ricorrere per riuscire ad attraversare più o meno indenni il pantano stagnante in cui è finita la produzione di calzature; in alcune aziende, i dipendenti sono chiamati al lavoro per non più di una settimana al mese e non da ora; paradossalmente, stanno tenendo botta meglio le aziende che hanno un proprio marchio, rispetto a quelle che hanno scelto di diventare terziste per grandi marchi, inseguendo le grandi produzioni. La casistica è varia ma in generale, c’è uno stallo lavorativo che non si ricordava da tempo. E la preoccupazione cresce sia sul versante datoriale, che in quello dei lavoratori. Questi, attraverso la Filctem Cgil, lanciano “un appello urgente a politica, istituzioni, associazioni di categoria affinché intervengano con misure immediate e concrete per salvaguardare in primis l’occupazione”.
“Preoccupano le ricadute occupazionali – dicono Frediana Tarquini, Linda Bracalente e Angelo Sabatino (segreteria Filctem Cgil Fermo) – non solo per le aziende più piccole che non dispongono di adeguati ammortizzatori sociali, ma anche per il rischio di fallimenti di aziende industriali. I dati delle ore di Cig rendicontate all’Inps, le tante aziende artigiane che stanno per terminare le giornate di Fondo di solidarietà biletarale per l’artigianato (Fsba), mettono a rischio la tenuta sociale del nostro territorio visto il rischio concreto di perdita dei posti di lavoro”. Le richieste: “Un intervento speciale, per finanziare la Cig per gli artigiani e l’allargamento della cig straordinaria alle aziende industriali con meno di 15 dipendenti, per evitare licenziamenti e consentire alle imprese di superare questa fase critica”.
Il ‘refrain’ delle richieste è sempre quello, accorato ma poco ascoltato e stavolta la Filctem Cgil alza l’asticella: pur confermando la disponibilità a collaborare con politica, istituzioni e associazioni di categoria per trovare soluzioni concrete ai temi posti “chiediamo tempi rapidi per un confronto serio e capace di mettere in campo azioni efficaci altrimenti – è l’avvertimento – saremo costretti a mobilitare le lavoratrici e i lavoratori. Politica e istituzioni devono comprendere l’importanza strategica del calzaturiero. Siamo di fronte all’ennesima crisi ciclica che dovrà essere affrontata con misure urgenti, ma servono interventi strutturali a medio e lungo termine su temi per i quali da anni attendiamo risposte che stentano ad arrivare”.