Fermo, 29 ottobre 2024 – Designer industriale, con conoscenze di architettura, ingegneria, scienze dei materiali e biomeccanica, con uno spiccato talento per la ricerca e l’innovazione e attenzione all’Ai, l’elpidiense Enrico Cuini (54 anni) si è reinventato, approdando al mondo delle calzature, mettendo a punto una tecnologia, Alia Tech, con cui ha sfatato il mito delle scarpe col tacco alto scomode, creando ‘scarpe ad ali di farfalla’ dalla massima portabilità. A dare il ‘la’ a questo progetto, è stato l’incontro con Taryn Rose (chirurga ortopedica) avvenuto a Los Angels, nel 1997, quando Cuini è andato alla conquista dell’America come architetto, forte di un portfolio prestigioso: “Taryn mi disse: ‘Siamo riusciti a mandare l’uomo a camminare sulla Luna e non riusciamo a far camminare una donna comodamente sui tacchi’”.
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Parole sfidanti per chi ha radici in un distretto calzaturiero così, 10 anni fa, complice la farfalla che si è posata sulla finestra del suo studio, Cuini ha deciso di lasciare un lavoro gratificante e un’attività florida, “per entrare in un mondo in totale decadenza dove l’innovazione e la creatività sono da sempre le uniche fonti per risorgere”. E il suo approccio alla sfida è stato da ricercatore e innovatore. Oggi vive 6 mesi in America dove sta commercializzando le sue scarpe (20mila paia tailor made di fascia luxury, vendute in pochi anni a 5200 clienti, qualcuna talmente affezionata da collezionare 99 paia in tre anni), e 6 mesi in Italia, facendo base a Porto Sant’Elpidio dove ha caparbiamente voluto insediare la fase produttiva.
Una tecnologia rivoluzionaria è alla base di Alia Tech (ha registrato il brevetto industriale, in 32 Paesi, e di design): “Un ponte dinamico in carbonio realizzato disegnando una ‘farfalla’ tra suola e tacco, e una doppia ala che si eleva dalla soletta interna, moltiplica la superficie di appoggio del piede, dissipa il peso corporeo, facendone percepire la metà. Esperti del settore hanno ritenuto che il mio tacco 100 ha la stessa base di appoggio di una sneakers”.
La produzione è Made in Italy “anzi Made in Porto Sant’Elpidio, e in poco tempo, in America, abbiamo ottenuto risultati straordinari considerando che costano 1200 dollari (da pagare in anticipo) vista la tecnologia e la complessità della lavorazione. Ho reinvestito tutti i ricavi per rinsaldare le basi e affacciarmi sul mercato mostrando a possibili investitori la credibilità del progetto”.
Di recente, Cuini ha lanciato la app Alia Ai, aprendo all’Intelligenza Artificiale: “Sono tante le app che millantano la customizzazione, ma quella vera è la nostra. Tramite lo smartphone, disegnato il piede (il cliente può farlo da solo), viene evidenziata la discrepanza rispetto al ‘piede vitruviano’ che ho ricreato, individuando con un algoritmo 30 calzate possibili. La tecnologia Alia fa il resto, ottenendo scarpe con tacchi alti (ma il metodo è applicabile anche alle scarpe da uomo) che hanno la stessa portabilità di una scarpa da ginnastica”. Per la produzione ha creato un mix tra giovani, e personale più maturo ed esperto del settore”. Un investimento cospicuo, in termini di energie e finanziario: “Ho partecipato solo a un bando per la digitalizzazione. A fronte di 40mila euro per un macchinario e il software, ho sostenuto 200mila euro di costi per inserire personale in grado di utilizzarlo”.