GAIA CAPPONI
Cultura e spettacoli

Palio dell’Assunta a Fermo: il corteo storico dà spettacolo

Dopo il tradizionale saluto alle autorità, ha fatto il suo ingresso in piazza del Popolo accolto dal pubblico delle grandi occasioni

Il corteo fa il suo ingresso in piazza del Popolo (foto Zeppilli)

Il corteo fa il suo ingresso in piazza del Popolo (foto Zeppilli)

Fermo, 15 agosto 2023 – Et Palio Sia. Nel pomeriggio di oggi, dopo il corteo storico di trasferimento al campo di gara che da piazza del Popolo (ore 15) attraversando il centro storico arriverà in viale Vittorio Veneto, finirà l’attesa lunga un anno intero per stabilire chi tra le dieci contrade, che si sfideranno nella corsa dei cavalli (ore 17), porterà a casa il Palio dell’Assunta 2023 dipinto dall’artista Michele Iorizzo.

Sei, le contrade in cui Fermo era divisa sin dal 1251 (Castello, Pila, Campolege, San Bartolomeo, Fiorenza e San Martino) alle quali sono state affiancate le quattro ‘foranee’ (Torre di Palme, Capodarco, Molini Girola e Campiglione): le rispettive dame hanno donato la coccarda al cavallo assegnato tramite sorteggio durante la Tratta dei Barberi; la giubba benedetta è stata consegnata al fantino. Non rimane che attendere il momento in cui il mossiere Davide Busatti, alla partenza (zona Torretta) chiamerà i cavalli al canapo: ‘defenderanno li colori de le contrade acciocché se habbia a correre uno Palio respectoso de le regole de la Cavalleria et de Dio. Et sia così’.

Ieri per il 42esimo anno, si è ripetuta la storia quattrocentesca della Cavalcata dell’Assunta: il processionale religioso in onore di Maria Vergine patrona della città si svolgeva a Fermo già nel 1436, a dimostrazione della ricchezza dello Stato Fermano. Protagonisti del Magnifico Corteo Storico in costume del XV secolo, in notturna, oltre 1000 figuranti con il concerto di campane ad annunciare l’avvio della festa. La stessa scena di seicento anni fa raccontata con maestria dal regista Adolfo Leoni, attraverso immagini e parole: il Capitano della Rocca, che difendeva il castello degli Sforza, scortato dalle truppe mercenarie dei Morlacchi, è sceso dal Girfalco per bussare al portone di Palazzo dei Priori e invitare Podestà, Municipalità e Priori ad uscire dopo ‘aver condotto per sei mesi una vita proba ed espletato il mandato lontano dalle tentazioni’ e dirigersi verso Porta Santa Lucia. Qui, i Priori si sono riuniti ai contradaioli ricevendo la benedizione da padre Andrea Patanè. Il corteo, dopo il tradizionale saluto all’autorità civile presso il palazzo della Prefettura, ha fatto il suo ingresso in piazza del Popolo dove il pubblico delle grandi occasioni, è stato ancora una volta ammaliato dalla bellezza di dame e damigelle, sfarzosità degli abiti delle coppie delle nobili famiglie fermane, solennità dei Gonfalonieri, austerità dei Capitani d’Arme e festosità dei popolani. "La novità - ha spiegato Leoni - è la presenza della delegazione di Montolmo (Corridonia) che, al pari di Francavilla D’Ete e Moregnano, ha recuperato gli ‘stendardini’ portati in dono dai 48 castelli assoggettati, sin dal 1752". In cattedrale, dopo l’offerta dei doni, la benedizione del Palio e la liturgia officiata dall’arcivescovo Rocco Pennacchio sono state accompagnate dai canti della corale della Cavalcata, diretta dal maestro Maria Pauri. Di seguito il ritorno in piazza per l’estrazione delle batterie.