
Massimiliano Ortenzi, Marco Cubito e Andrea Marchiso hanno accolto al Palas gli ospiti de La Rugiada insieme ai loro operatori e ne è nato un del dialogo
La Yuasa Battery Grottazzolina continua la sua marcia di avvicinamento al doppio impegno casalingo in questi Playoff contro Verona e Milano in programma sabato e mercoledì prossimi al PalaSavelli, sempre alle 20,30. Da oggi prende il via la libera vendita dei tagliandi per le due gare che rappresentano un assoluto evento per il popolo della Yuasa in una stagione assolutamente indimenticabile.
Ma la M&G Scuola Pallavolo non è solo prima squadra ma anche un movimento che guarda molto al sociale. In questo contesto si colloca l’incontro con la comunità La Rugiada di Servigliano svoltosi nei giorni scorsi al PalaSavelli prima e durante l’allenamento della Yuasa Battery. La struttura residenziale riabilitativa La Rugiada di Servigliano è un punto di riferimento per persone che vivono situazioni di svantaggio psichico, chiamate ad affrontare le difficoltà di un reinserimento sociale: parliamo di pazienti dai 18 e i 50 anni, con la struttura aperta 24 ore, tutto l’anno, per un massimo di 10 persone. L’obiettivo è farli riappropriare della dimensione spazio-temporale giornaliera, recuperando le abilità di base e riavvicinandosi ai diversi aspetti di sé.
Proprio per far vivere loro una quotidianità ordinaria, nasce l’interesse a incontrare i campioni della Yuasa Battery con un primo contatto avvenuto in occasione della gara interna di regular season con la Sir Safety Perugia: in quell’occasione alcuni dei ragazzi e delle ragazze erano stati ospitati tra il pubblico ma stavolta l’incontro è stato ben più diretto. Massimiliano Ortenzi, Marco Cubito e Andrea Marchiso li hanno accolti al Palas insieme ai loro operatori e ne è nato un dialogo a 360 gradi per più di mezzora, molto intenso e sincero, fatto di domande senza peli sulla lingua e di risposte arricchite da qualche aneddoto curioso. Da cosa significhi essere squadra, affrontare le difficoltà fino alla voglia di mollare ed insistere con le proprie passioni. Poi qualche risata quando un ragazzo della struttura ha raccontato il ricordo poco piacevole dell’aver provato a fare il libero da ragazzo, inseguito dai palloni da tutte le parti. Di contro, uno dei migliori liberi della Superlega come Marchisio, ha raccontato come è iniziata la sua avventura nella pallavolo.
La sorpresa per altri invece è stata quella di ritrovarsi compaesani o addirittura dello stesso rione da parte di alcuni ragazzi della comunità e dell’ormai serviglianese d’adozione Marco Cubito. Una giornata che i ragazzi dimenticheranno difficilmente.