Federico Buffa, storyteller e voce inconfondibile di Sky, torna a calcare il palco del Festival Storie, regalando al pubblico un’altra serata memorabile. Sabato alle 21,30, al Teatro Italia di Montappone, Buffa incanterà il pubblico con ’La storia di Michel Platini’, una leggenda del calcio mondiale. Accompagnato dal giornalista Alvin Crescini, ripercorrerà le tappe più importanti della vita di Le Roi, le prime esperienze calcistiche, l’incontro con Gianni Agnelli, la Nazionale francese, passando per la parentesi da allenatore e dirigente, fino a diventare presidente dell’Uefa. "Sabato tornerò nelle Marche – confessa Buffa – con l’entusiasmo e l’affetto che mi legano a questo Festival e a questo territorio".
Buffa, che rapporto ha con questa terra? Riesce a scoprire qualcosa di nuovo quando torna?
"Si, anzi l’ho appena fatto per un evento di un’azienda che aveva un sodalizio con il Fai, mi hanno chiesto cosa racconterei del patrimonio culturale marchigiano e io ho risposto ’parlerei dei teatri delle Marche’ e ho fatto una dissertazione sulle mie tappe marchigiane. Ogni volta che torno, anche grazie al Festival Storie, scopro che ci sono dei borghi veramente piccoli, che però non si sono fatti mancare un teatro d’opera, magari anche soltanto per 25 persone. Questa cosa non ha eguali in tutto il mondo".
La serata dedicata a Michel Platini promette di portarci nel cuore di un’epoca d’oro del calcio. Cosa la affascina di più della figura di Platini, tanto da dedicargli un intero spettacolo?
"L’ho intervistato già due volte nella mia vita, ha influenzato tantissimo il calcio degli anni ‘80, un po’ perché ha vinto l’Europeo con la Francia, poi perché arrivato in Italia, diventa capocannoniere senza vincere il titolo, vince l’Europeo e l’anno dopo è stato Pallone d’Oro. Da lì, non si è più fermato, ha preso in mano la Juventus e ha fatto delle cose che hanno sempre fatto pensare che lui fosse ‘il giocatore’ di Gianni Agnelli".
Buffa, come sceglie i protagonisti delle sue storie? Esiste un elemento che li accomuna?
"Si, se posso scelgo personaggi che hanno sconfitto la logica e le premesse. Anche Platini per certi versi, era piccolo, è stato scartato al primo provino, e invece poi succede che l’universo guarda giù, le forze si muovono ed è diventato quello che sappiamo".