No, Rivafiorita no, non si può lasciare abbandonata ad un lento, ma inesorabile degrado. Non lo merita per quello che ha rappresentato per Porto San Giorgio e che continua a rappresentare nel cuore e nella mente di tanti sangiorgesi. Sembra che questo il sindaco Valerio Vesprini l’abbia ben capito e stia ragionando sul miglior provvedimento da prendere per quell’immobile. Afferma: "Da un punto di vista storico a Porto San Giorio si parla di Bar Novecento, Arena Europa e soprattutto Rivafiorita, nota anche come la "Villa degli Oleandri" quali luoghi tradizionalmente più frequentati ed amati dai sangiorgesi e non solo". Sindaco Vesprini l’amministrazione comunale ha in mente cosa fare di quella blasonata struttura e del suo parco? "Il nostro obiettivo è metter mano ad un progetto di riqualificazione cercando, come facciamo per la realizzazione di qualsiasi opera di intercettare fondi regionali o nazionali. Oggi Rivafiorita versa in condizioni non proprio precarie ma comunque è inutilizzata perché c’è solo il museo del mare al pianterreno ma potrebbe essere valorizzata molto di più e meglio. Però tutto questo parte attraverso un bando al quale stiamo lavorando per la sua riqualificazione. E’ ora di metterci le mani una volta per tutte, altrimenti resta lì abbandonata e sarebbe un peccato mortale non lo merita per quello che ha rappresentato e per ciò che potrebbe ancora rappresentare".. Nobildonna decaduta, testimonianza storica del periodo d’oro del turismo di Porto San Giorgio quando insieme al parco costituiva il "Dancing night Rivafiorita" uno dei locali più ricercati dell’intera riviera Adriatica. I più rinomati cantanti dell’epoca , eravamo negli anni ‘60, facevano a gara per potervisi esibire: da Mina a Celentano, da Milva alla Vanoni, da Sergio Endrigo a Nicola Arigliano, da Jonny Dorelli a Tony Renis, solo per citarne alcuni. Dunque, a parte il museo del mare la famosa villa è vuota ed inutilizzata. Eppure è una bellissima struttura che conserva intatto il suo fascino. Una soluzione potrebbe essere l’emanazione di un bando per affidarla in concessione. Un tentativo in tal senso fu fatto circa quattro anni or sono dalla passata amministrazione comunale. Emanò un avviso pubblico per affidare in concessione il primo e secondo piano per lo svolgimento di attività culturali e didattiche in genere con l’obbligo di riqualificazione degli ambienti e di custodia e manutenzione del parco. Arrivò una sola adesione che fu respinta per carenza di documentazione. Il Comune comunicò che avrebbe ripetuto l’avviso. Da allora non se n’è più parlato.
Silvio Sebastiani