In cucina, per vincere paure e angosce e realizzare un sogno grande. È il senso del progetto proposto dall’Area vasta 4 con l’Ambito sociale XIX, il servizio sollievo, la struttura protetta San Girolamo, l’associazione ci vuole un fiore e la residenza Filo d’Arianna. In programma un corso di cucina che si è tenuto nei locali Swedlingheus di Grottazzolina ed ha visto la partecipazione di venti ragazzi con disagio psichico che si sono cimentati nel cucinare e gustare le loro creazioni sotto la guida di chef stellati, Cinzia Fumagalli, Aurelio Damiani, Fabrizio Donati e Roberto Tomassoni. Ogni incontro è servito ad individuare i vari passaggi necessari per preparare i menù previsti, con attenzione alla qualità dei prodotti. Alla luce del successo del corso, l’associazione ‘Psiche 2000’, insieme con il Dipartimento di Salute Mentale di Fermo, ha deciso di estendere la sua durata anche nei mesi successivi, coinvolgendo un numero minore di ragazzi, avendo come obiettivo quello di favorire una maggiore indipendenza e autonomia nel gestire i momenti della giornata legati ai pasti, dal fare la spesa, fino ad organizzare e preparare un pasto, spesso delegati ai familiari.
Il progetto si sta svolgendo presso il Centro Sociale Santa Caterina e vede la partecipazione di dieci ragazzi e ragazze, dei volontari dell’Associazione ‘Psiche 2000’, dello chef Roberto Tomassoni, dell’educatore professionale Bruno Chiricosta. A raccontare l’iniziativa è Gianluca Berrettini che sottolinea: "Il gruppo di lavoro ‘L’allegra brigata’ per saggiare il suo valore ha deciso di organizzare presso il Centro Sociale di Santa Caterina un pranzo esteso a tutti che si tenuto nei giorni scorsi. Il pranzo, svoltosi anche grazie al direttivo di tale realtà sociale, ha rappresentato il coronamento di un percorso in cui i ragazzi hanno espresso la loro voglia di fare, di mettersi in gioco e tirando fuori le loro abilità. Abbiamo mangiato zuppa di lenticchie, una vellutata di porri con guanciale croccante, i frascarelli e tanto altro. I proventi che sono stati raccolti serviranno ad acquistare materiale ed attrezzature per la cucina". Un’esperienza importante che abbatte il muro della diffidenza, contribuisce a costruire autonomia e a vivere con serenità, anche quando ci sono delle ferite nell’anima.