Un cantiere grande, con una gru immensa, a costruire nuove prospettive. Al via il cantiere per gli interventi di restauro e di risanamento conservativo con miglioramento sismico dell’immobile che ospitava l’ex scuola media Betti, un luogo amato da generazioni di fermani. La progettazione, redatta da un Raggruppamento Temporaneo di Professionisti guidato da EnarConti, prevede lavori che vengono eseguiti dalla ditta Di Vincenzo Dino (Chieti) con il coordinamento dell’Ufficio Tecnico Comunale ed in particolare del Responsabile Unico del Procedimento, Daniela Diletti.
I lavori porteranno alla realizzazione di spazi per coworking giovanile, per area ristoro, per turismo scolastico, luogo di aggregazione, sale espositive al piano terra e di un ostello al primo piano con 50 posti, su spazi che complessivamente si estendono su 3 mila e 480 metri quadrati di superficie. Un intervento del valore di poco più di 5 milioni 860 mila euro che comprendono 5 milioni 663 mila euro di fondi Pnrr e 196 mila euro di fondi del Ministero dell’Interno.
Per il sindaco Paolo Calcinaro si tratta di un immobile strategico per tanti aspetti: "Si apre al turismo, all’aggregazione giovanile, alla possibilità di fare impresa per chi si affaccia al mercato, al coworking giovanile. Sono interventi con cui, grazie alla collaborazione della ditta, viene preservata l’area interna dell’ex Betti con la gru montata all’esterno, in via delle Mura. Saranno lavori importanti di recupero dell’immobile, restauro, miglioramento sismico e efficientamento energetico del complesso con cui verrà rigenerato uno stabile storico della città che ora, con questo progetto di riqualificazione, è proiettato verso il futuro".
"Con questi lavori di rigenerazione e rifunzionalizzazione verrà recuperato uno spazio pubblico come quello della ex Betti che potrà così tornare nella disponibilità della città con altri obiettivi e finalità, ha detto l’assessore ai lavori pubblici ed alle Politiche Comunitarie Ingrid Luciani, si inizia con lavori tecnici poi nella seconda parte ci saranno quelli che riguarderanno principalmente le politiche comunitarie e che, con il lavoro coordinato dell’ufficio tecnico comunale e del team di progettisti ed impresa, restituiranno alla città un immobile storico ma con una nuova vocazione".