REDAZIONE FERMO

Un gesto per gli altri: "Ecco perché abbiamo donato gli organi di Leonardo"

È il messaggio lanciato da Gabriele e Milena, i genitori del 18enne morto in un incidente stradale. Così Aido, Avis e Admo si sono trovati al teatro dell’Aquila con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione .

Un gesto per gli altri: "Ecco perché  abbiamo donato gli organi di Leonardo"

È il messaggio lanciato da Gabriele e Milena, i genitori del 18enne morto in un incidente stradale. Così Aido, Avis e Admo si sono trovati al teatro dell’Aquila con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione .

Un pomeriggio dedicato al dono, alla scelta che si compie nel diffondere speranza e nel moltiplicare la propria vita oltre la morte. È il messaggio che hanno voluto dare Aido, Avis e Admo al teatro dell’Aquila, nel corso di un pomeriggio che aveva l’obiettivo di sensibilizzare sulla donazione di sangue, di midollo osseo, di organi, in una parola sul dono della vita. La Filodrammatica Firmum si è messa a disposizione per regalare qualche sorriso, di fronte ad un pubblico di circa 500 persone che hanno voluto dare il loro contributo. Il messaggio più forte lo hanno mandato Milena e Gabriele, i genitori di Leonardo, il giovane nemmeno diciottenne che è scomparso la scorsa estate dopo un incidente in una notte terribile. Leo è stato un ragazzo generoso, luminoso come i suoi occhi belli, la sua vita ha lasciato il segno in quanti lo hanno conosciuto. Da quella notte però altre persone sono tornate a vivere, grazie alla scelta dei suoi genitori di donare gli organi. Milena ha voluto portare sul palco la sua storia, il suo cuore spezzato ma anche la consolazione di chi sa che qualcosa di Leo ancora vive: "La notte tra il 13 e 14 luglio, quando sono arrivata sul luogo dell’incidente ed ho visto Leonardo sdraiato a terra, privo di sensi ed i soccorritori che cercavano di rianimarlo, le uniche parole che ho detto e ripetuto più volte, sono state "la mia vita è finta". Si perché quando ti muore un figlio, così, all’improvviso, il mio unico figlio, non ci sono altre parole Il 16 luglio Leonardo ha terminato la sua vita terrena e allo stesso tempo con la sua generosità ha donato la possibilità ad altre persone di continuare a vivere. Questo ha riempito di gioia i nostri cuori in un momento in cui i nostri cuori e le nostre vite erano a pezzi, e siamo stati davvero fieri del nostro ragazzo, come sempre siamo stati perché Leonardo era un figlio esemplare". Gabriele e Milena hanno spiegato che non è stato semplice dare il consenso alla donazione, un aiuto è arrivato da un medico che era ad Ancona ma che è di Porto San Giorgio, il dottor Strovegli, che ha saputo accompagnarli con umanità e affetto: "A dirla tutta in prima battuta, abbiamo detto di no quel giorno in ospedale ed eravamo anche convinti di quella decisione. Ma il giorno in cui avrebbero "chiuso i rubinetti" che tenevano in vita Leonardo, le parole di un medico del reparto di terapia intensiva ci hanno fatto riflettere. A quel punto ci siamo presi un po‘ di tempo per discuterne, Leonardo era un ragazzo generoso con tutti, i suoi compagni di scuola lo ricordano con affetto proprio perché era sempre disposto ad aiutare tutti. Allora noi genitori ci siamo detti che la generosità di nostro figlio doveva continuare, perché lui era così, genuino e generoso. E siamo sicuri che Leonardo è stato fiero di noi per aver preso questa decisione". Il presidente Aido, Luca Moreschini, ha portato sul palco anche otto ragazze della Pallavolo Fermo che indosseranno le magliette delle associazioni, per raccontare a tutti i giovani la bellezza del dono e di una vita che prosegue, anche dopo il dolore della separazione.

Angelica Malvatani