FABIO CASTORI
Cronaca

Ucciso a coltellate a Venezia: regolamento di conti finisce nel sangue

A perdere la vita è stato Van Koxha, un 40enne di Porto Sant’Elpidio di origini albanesi, ferito il fratello. Secondo gli inquirenti uno scontro tra bande che controllano il gioco delle tre scatole per truffare turisti

Il delitto è avvenuto in una delle cosiddette zone dello spaccio di Marghera, qui ha perso la vita Van Koxha, 40enne di Porto Sant’Elpidio di origini albanesi

Il delitto è avvenuto in una delle cosiddette zone dello spaccio di Marghera, qui ha perso la vita Van Koxha, 40enne di Porto Sant’Elpidio di origini albanesi

Fermo, 27 novembre 2024 – Lo hanno atteso in strada per un regolamento di conti e poi lo hanno ucciso a coltellate mentre si trova in compagnia del fratello, che è rimasto soltanto lievemente ferito. E’ accaduto a Marghera e a perdere la vita è stato Van Koxha, un 40enne di Porto Sant’Elpidio di origini albanesi. L’omicidio si è consumato poco dopo le 22 dell’altro ieri sera, dopo un’aggressione avvenuta in un parchetto a ridosso di via Rizzardi a Marghera, una delle municipalità di Venezia.

La vittima ha perso la vita dopo essere stata accoltellata in strada al culmine di una lite: fatali le profonde ferite provocate da un’arma da taglio, presumibilmente una lama di diversi centimetri. Nel corso dello scontro è rimasto ferito anche il fratello, che è stato trasportato in ospedale, ma non corre pericolo di vita. Il delitto è avvenuto in una delle cosiddette “zone dello spaccio” di Marghera, in un’area teatro spesso di episodi violenti e di continue segnalazioni dei residenti alle forze dell’ordine per situazioni di degrado, ma in questo caso, secondo gli inquirenti, si tratterebbe di un regolamento di conti tra le bande che controllano il gioco delle tre scatole, con il quale quotidianamente vengono truffati soprattutto turisti. Un “gioco” che frutta ingenti somme a chi lo controlla. Per il delitto ci sono due arresti: si tratta di cittadini moldavi fermati già lunedì sera, uno per l’omicidio, l’altro per la rissa a cui avrebbero partecipato altre otto persone. Gli investigatori non hanno dubbi sull’identità dell’assassino che è stato anche immortalato dai sistemi di videosorveglianza. Ora si tratta di accertare il movente dell’aggressione che, come detto, stando ai primi riscontri, sarebbe da ricercare in un regolamento di conti tra due bande di “scatolettisti”, ossia quei gruppi di truffatori che si sistemano a Venezia su calli e ponti organizzando il gioco delle tre scatolette, che si conclude con la truffa ai danni dell’ignaro turista. Un ferito anche sul fronte della fazione rivale. Sull’omicidio sta indagando la polizia del posto giunta per prima sul luogo del delitto con diverse pattuglie della squadra volanti, insieme ai colleghi della squadra mobile e gli specialisti della scientifica. Secondo una prima ricostruzione, Koxha aveva raggiunto il fratello che vive in Veneto. Il 40enne aveva lasciato Porto Sant’Elpidio dopo la scadenza di una misura agli arresti domiciliari emessa dal gip del tribunale di Fermo per questioni legate allo spaccio di stupefacenti.