Fermo, 11 ottobre 2023 – Sono sempre più frequenti i casi di truffe che riguardano finti impiegati postali, pertanto, per capire come difendersi da questo tipo di malintenzionati, abbiamo deciso di intervistare Alessandra Mariotti, responsabile fraud management e security intelligence macro area centro nord di Poste Italiane.
Dottoressa Mariotti, tutti i giorni vediamo arrivare i portalettere a casa nostra, spesso anche impiegati di Poste Italiane per consegne di pacchi o altre comunicazioni. Il cittadino come fa a distinguere i veri da quelli falsi?
"I nostri portalettere sono ben individuabili grazie alla presenza di logo su abbigliamento e veicoli utilizzati per il recapito e le attività che svolgono sono quelle standard: consegna di corrispondenza e pacchi eventualmente anche in contrassegno. Bisogna diffidare sempre di coloro che, spacciandosi per portalettere di Poste Italiane, dovessero richiedere ai destinatari carte di pagamento e relativi codici pin e/o contante per altri motivi. In tali casi sicuramente siamo in presenza di un frodatore".
Se si viene contattati al telefono da presunti impiegati di Poste Italiane come bisogna comportarsi?
"Le telefonate di falsi operatori di Poste italiane o di presunti operatori antifrode hanno solitamente un tono allarmistico che spaventa il cliente segnalando un’anomalia sul conto o un’attività insolita o una minaccia ai risparmi presenti sui rapporti. Il raggiro si compie facendo leva su una falsa situazione di emergenza o presunti problemi di cyber sicurezza che hanno come scopo quello di convincere il destinatario della telefonata a svolgere operazioni di bonifico/postagiro o ricarica a favore di Iban forniti al telefono. In molti casi la minaccia si accompagna anche a paventati scenari di collusione degli operatori di sportello, intimando di non riferire nulla della telefonata ai "colleghi" degli uffici, limitandosi esclusivamente a trasferire il denaro sugli Iban indicati. In questi casi si è certamente in presenza di una frode e pertanto è bene astenersi dal porre in essere alcuna delle azioni richieste, dal comunicare dati personali o bancari, codici autorizzativi, pin di carte o password. È bene prendere nota del nominativo "dichiarato" e dell’apparente numero di telefono e segnalare al proprio Ufficio Postale il tentativo di frode in modo che possano essere attivate le azioni di contrasto ritenute necessarie".
Veniamo ad una altra problematica sempre più ricorrente: la mail che arriva sul proprio indirizzo di posta elettronica, in cui si comunica di avvenuti pagamenti, dove ci sono magari richieste di aggiornamenti dati o addirittura si comunica che il proprio Banco Posta è stato utilizzato per una spesa mai effettuata dal titolare in modo da far cliccare un link forse truffaldino. Cosa fare?
"In questi casi ci troviamo in presenza di tentativi di phishing e pertanto la prima cosa da fare è non cliccare e non fornire codici personali di accesso al proprio internet banking o codici OTP o altri dati del proprio account segnalando a Poste Italiane il tentativo di phishing, inoltrando la mail al seguente indirizzo: antiphishing@posteitaliane.it. Immediatamente dopo cestinarle e cancellarle definitivamente".
Se poi invece la mail è stata davvero inviata da Poste Italiane e l’utente cancella la comunicazione, in cosa può incappare? E come può poi rimediare, soprattutto se si tratta di una persona anziana non avvezza alla tecnologia?
"Nel dubbio circa l’attendibilità di una mail è bene comunque astenersi dal cliccare link o effettuare le azioni richieste e rivolgersi ai direttori dei nostri uffici postali che sapranno assistere i clienti in difficoltà".