Avevano occupato abusivamente un appartamento e vi avevano istallato una vera e propria centrale dello spaccio. La cosa non era però sfuggita ai poliziotti della squadra mobile che avevano fatto irruzione al secondo piano di un palazzo di Lido Tre Archi, dove hanno sorpreso tre giovani nordafricani, noti per i loro precedenti soprattutto per reati contro la persona, il patrimonio e per spaccio. Nei guai erano finiti un tunisino di 24 anni e due 21enni marocchini. I tre sono finiti alla sbarra e, al termine del processo, sono stati condannati rispettivamente a tre anni e quattro mesi, il 24enne, e tre anni i due 21enni, per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e detenzione abusiva di armi. Al momento dell’accesso degli agenti uno dei tre, approfittando della vicinanza della porta finestra del balcone, era riuscito a raggiungere l’esterno dell’alloggio e, calandosi dal tubo della grondaia, era arrivato a terra, dove era stato bloccato da un altro poliziotto ed era stato, pertanto, possibile identificarlo. Gli investigatori della questura avevano rilevato la presenza di sostanze stupefacenti, tracce di polvere bianca su un cucchiaio in cucina, su un piatto in camera, rotoli di materiale per il confezionamento delle dosi fino ad arrivare a scoprire alcuni involucri, contenenti eroina e cocaina, già pronti per lo spaccio: il primo nella tasca di uno dei due stranieri, 10 nel vaso da notte nel quale i soggetti avevano provato a farli sparire. La perquisizione aveva consentito inoltre di ritrovare e sequestrare, occultate in diverse parti dell’abitazione, somme di denaro in banconote di piccolo taglio provenienti certamente dall’attività di spaccio in considerazione del fatto che i tre fermati non svolgevano alcuna attività lavorativa lecita. Trovate anche piccole somme, un bilancino di precisione e due pugnali etnici, non denunciati.
CronacaTrasformano un appartamento in un mercato di droga: condannati