di Fabio Castori
Prima aveva picchiato e perseguitato la sua compagna, poi aveva aggredito a martellate il suo rivale in amore, riducendolo in fin di vita. Per questo motivo il commercialista 64enne di Porto Sant’Elpidio, Egidio Medaglia, difeso dall’avvocato Gian Vittorio Galeota, è comparso davanti al giudice Maria Grazia Leopardi per essere processato con rito abbreviato per tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. Nonostante la formula processuale prevedesse la riduzione di un terzo della pena, l’imputato è stato condannato a dieci anni e otto mesi di reclusione, più tre anni di libertà vigilata da scontare all’uscita dal carcere. Soddisfatto l’avvocato Rossano Romagnoli, legale di Andrea Ficosecco, il 54enne di Porto Sant’Elpidio vittima dell’aggressione, che si è costituito parte civile insieme con l’ex compagna dell’imputato, assistita dall’avvocato Daniela Fogliano. "La velocità della sentenza – ha detto Romagnoli – ha garantito alle vittime una giustizia effettiva e concreta". Ha annunciato ricorso in Appello invece il difensore di Medaglia, l’avvocato Galeota: "Leggeremo le motivazioni e poi impugneremo la sentenza. Non condividiamo la lettura della vicenda processuale che è contradditoria e strumentale". Il fatto risale al novembre scorso quando, poco dopo le 17, Ficosecco, mentre si trovava sul lungomare con un amico, era stato oggetto di un vero e proprio agguato ed era stato colpito al capo da Medaglia con un martello di circa 25 centimetri. L’uomo aveva perso i sensi e si era accasciato a terra in un lago di sangue. L’aggressore, però, non aveva avuto neanche la possibilità di allontanarsi troppo perché era stato subito intercettato e bloccato da una pattuglia di carabinieri. Ai militari non era sfuggita la scena concitata che si era sviluppata pochi istanti prima a causa di quell’aggressione, quindi avevano deciso di intervenire. Dopo aver raggiunto l’uomo ferito alla testa, avevano raccolto alcune testimonianze verbali, anche dall’amico di Ficosecco, che aveva assistito all’aggressione, e immediatamente avevano individuato l’autore del tentato omicidio. Lo avevano bloccato e perquisito, rinvenendo, oltre al martello utilizzato per sferrare il colpo alla testa della vittima, anche due grossi coltelli da cucina ed una chiave inglese, occultati in uno zaino che aveva al seguito. Medaglia, dopo la convalida dell’arresto era stato trasferito nel carecere di Fermo. Ficosecco invece era stato ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Torrette di Ancona dove per mesi aveva lottato tra la vita e la morte.