
Andrea Bianchimano (foto Zeppilli)
Una domenica che è passata da magica a stregata nel giro di appena un quarto d’ora, quelli intercorsi tra i due gol messi a segno dal Termoli con la Fermana che si è vista scappare di mano la prima vittoria casalinga. Bruno Recchioni ancora stregato per i gialloblù che nel primo tempo avevano ritrovato in un sol colpo i gol su azione di Bianchimano e anche un doppio vantaggio che mancava da tempo immemore. Per l’ariete milanese due reti arrivate con azioni anche interessanti: la prima con un perfetto schema su calcio piazzato, palla mossa in orizzontale per Romizi, assist di testa di Tafa e girata perfetta dell’attaccante; il secondo con un’azione in linea a beffare una retroguardia molisana senza dubbio molto allegra. Peccato per quel tris annullato a Mavrommatis proprio sessanta secondi dopo con tap-in vincente da due passi. Le immagini segnalano sicuramente l’offside nella circostanza di Bianchimano che va verso la palla ma non fa lui il tocco decisivo, da chiarire invece (questione di centimetri) quella del giovane centrocampista. Un tris che sarebbe stato la parola fine alla sfida ma la Fermana ci ha messo del suo nella ripresa con un atteggiamento fin troppo passivo e con un baricentro basso che ha agevolato la fisicità degli attaccanti molisani. E bravo Perri poi a dire di no al possibile ribaltone per ben due volte, senza dimenticare il rigore neutralizzato nel primo tempo. Un peccato mortale non portale a casa la vittoria. Arriva un pari che ha fatto ribollire di rabbia la curva (qualche gesto e forse anche qualche parola di troppo c’è stato soprattutto con il capitano Romizi). Tensione comprensibile visto il momento e visto che ora ci sono tre derby prima di Natale, in trasferta a Civitanova e San Benedetto prima di chiudere in casa col Castelfidardo. E a Civitanova domenica prossima non ci sarà Tafa per recidività in ammonizione dopo il giallo ingenuo preso in pieno recupero. Un’altra problematica con cui dover fare i conti in una settimana in cui ci sarà tanto da lavorare soprattutto sull’aspetto mentale da parte di Bolzan.
Roberto Cruciani