Super caldo e siccità. La vendemmia in anticipo

I Di Ruscio soddisfatti per l’annata: le poche precipitazioni fanno partire la raccolta prima ma hanno anche evitato malattie da troppa umidità.

Super caldo e siccità. La vendemmia in anticipo

La famiglia Di Ruscio della Cantina Terra Fageto di Pedaso

Vendemmia anticipata e buone aspettative per i vini 2024. Seppur i viticoltori debbano fare i conti ognuno con la propria rendita produttiva su cui incidono vari fattori, è preziosa la voce di Claudio e Michele Di Ruscio, proprietari della Cantina Terra Fageto di Pedaso, a conduzione familiare, nota a livello internazionale e punto di riferimento in zona. I Di Ruscio spiegano che il caldo di giugno e luglio ha anticipato la maturazione delle uve, poi bloccata dal caldo eccessivo e dalla poca umidità di agosto, fino a portare al lieve anticipo di vendemmia. Vendemmia 2024 che promette bene a differenza di quella dell’anno scorso, caratterizzata da cali drastici di produzione di uva, legati alla piovosità dei mesi di maggio e giugno, che provocarono attacchi delle temute peronospora e oidio. "Quest’anno non abbiamo questi problemi – dice Claudio Di Ruscio – perché contrariamente allo scorso c’è stata siccità che da una parte è un bene, dall’altro meno. L’anticipo della vendemmia partito con le varietà precoci, permette buone previsioni per il raccolto sia in termini di qualità che di quantità. Le uve sono sane e perfette perché non sono state attaccate da malattie causate da clima umido, mentre la quantità è tornata sulla media dei 90 quintali per ettaro". Una valutazione importante quella della produzione di uva per ettaro, se confrontata con i bilanci dello scorso anno, fermi ad una produzione di circa 60 quintali per ettaro soprattutto per chi produce in biologico. "La stagione appena iniziata – prosegue Di Ruscio – permette di prevedere un eccellente qualità di vino, anche se è necessario considerare la diversità di parametri produttivi adottati da ogni azienda". Terra Fageto coltiva vigneti su territori di costa, quali Pedaso, Altidona e Campofilone. Produce solo in biologico ed ha investito nel sistema di irrigazione. "E’ vero che la siccità ha evitato malattie della vigna legate all’umidità – spiega Claudio – ma è anche vero che ha richiesto irrigazione in soccorso che non tutti i produttori possono avere. Ecco che la siccità può essere un grave danno per le aziende che non possono irrigare". Tra tutti i fattori variabili che incidono sui bilanci di produzione aziendale, uno accomuna tutti i produttori. "L’aumento dei costi di produzione – dice Michele – incide almeno del 20% in più rispetto ai tempi pre Covid. Per fare un esempio basta il costo di un’elettrovalvola passata da 250 euro a 750". Paola Pieragostini