FABIO CASTORI
Cronaca

Stupro a Sant’Elpidio (Fermo), lettera di scuse alla vittima 17enne: patteggiamento

Un 20enne, accusato di aver abusato di una 17enne dopo averla condotta in auto in un luogo appartato, ha patteggiato a otto mesi di lavori utili

La ragazzina aveva denunciato lo stupro. Lui, 20 anni, scrive una lettera di stupro e patteggia. Va ai servizi sociali

La ragazzina aveva denunciato lo stupro. Lui, 20 anni, scrive una lettera di stupro e patteggia. Va ai servizi sociali

Sant’Elpidio (Fermo), 27 giugno 2024 – Dopo averla conosciuta, l’aveva frequentata per un po’ di tempo guadagnandosi la sua fiducia, poi, una sera, l’aveva fatta salire in macchina, portata in un luogo appartato e aveva abusato di lei.

Il 20enne di Montegranaro, difeso dagli avvocati Roberto Marzola e Massimo Di Bonaventura, ha patteggiato una pena di otto mesi da scontare in servizi di pubblica utilità. L’inquietante episodio, su cui avevano indagato i carabinieri, era stato consumato ai danni di una di ragazza elpidiense di 17 anni.

Era stata proprio la minore a denunciare il fatto ai militari subito dopo la violenza subita dal 20enne. La ragazza si era recata personalmente nella caserma di Sant’Elpidio a Mare e aveva raccontato di essere salita sull’auto di quel giovane con il quale stava allacciando amicizia e che, fino a quel momento, si era sempre comportato con gentilezza.

I suoi modi, secondo quanto raccontato ai carabinieri, non le avevano mai dato modo di temere nulla ma qualcosa era cambiato improvvisamente e il 20enne, dopo un approccio non andato a buon fine, era passato alle maniere forti fino a soggiogare e a tentare di stuprare la minore di Sant’Elpidio a Mare.

Quindi la denuncia e la delicata indagine, durante la quale la vittima era stata sottoposta alle specifiche visite mediche e all’incidente probatorio. Un incidente probatorio per raccogliere la testimonianza della ragazzina che sarebbe poi stata utilizzata in un eventuale processo a carico del 20enne.

L’interrogatorio si era svolto in una stanza protetta della questura di Fermo con l’ausilio di una psicologa, alla presenza del magistrato inquirente, gli addetti ai lavori e al legale della vittima, l’avvocato Maide Bracciotti, nascosti dietro uno specchio, in modo che la 17enne non sapesse di essere osservata. La consulente specialistica aveva ritenuto la ragazza credibile e le indagini erano andate avanti a ritmi serrati.

Dal canto suo, il 20enne di Montegranaro, sentito davanti ai suoi avvocati, aveva dichiarato di aver inteso che la 17enne fosse consenziente e di non aver usato alcuna violenza.

"Il nostro assistito – spiega l’avvocato Di Bonaventura, nella foto – apparso profondamente turbato da una situazione sempre negata, quanto meno nei tratti riferiti dalla ragazza, ricevuta la prospettazione delle diverse strategie difensive, ha deciso, di comune accordo con la famiglia, di procedere con una definizione anticipata del processo al fine di ridurre al minimo ogni possibile rischio.

La Procura, dimostratasi comunque molto attenta alla sensibilità dell’imputato, ha concordato sulla ricorrenza della fattispecie di minor gravità. In questa direzione si è mosso anche il gup". Motiva così invece la non opposizione al patteggiamento il legale della vittima, l’avvocato Maide Bracciotti: "C’è stata una lettera di scuse subito dopo l’incidente probatorio e la ragazza è stata risarcita del danno provocato. Quindi non abbiamo ritenuto di doverci opporre al patteggiamento della pena, anche perché c’è stata la massima collaborazione da parte dell’indagato". E così, alla fine, l’indagato ha ammesso in parte le sue colpe, ha scritto una lettera di scuse alla vittima, ha risarcito il danno e ha patteggiato la pena.