REDAZIONE FERMO

Spedizione punitiva: coppia finisce in carcere

Avevano prima tentato di investire un gruppo di tunisini in auto, picchiato con bastone e machete un ragazzo rimasto a terra mozzandogli un dito

Migration

Dopo aver tentato di investirlo con l’auto, i suoi due complici erano entrati in azione con machete e bastone e lo avevano aggredito brutalmente, mozzandogli un dito della mano. Una vera a propria spedizione punitiva quella che si era consumata a Lido Tre Archi il 19 settembre del 2020 e per la quale sono comparsi alla sbarra Oana Rascu, 31enne romena, e Amine Balharbi, un algerino di 30 anni residente a Lido Tre Archi fidanzato della ragazza. I due, difesi dagli avvocati Francesco De Minicis e Alessandro Ciarrocchi, sono stati condannati rispettivamente a tre anni e tre mesi di reclusione e a un anno e sei mesi per il reato di lesioni personali gravi. Inizialmente gli imputati erano stati chiamati a rispondere di tentato omicidio, reato poi derubricato Il terzo componente del commando, Daniel Meta, un albanese di 30 anni residente a Fermo, difeso dall’avvocato Maurizio Cacaci, ha invece patteggiato in precedenza la pena di un anno e otto mesi, sempre per lesioni. Il pm Alessandro Pazzaglia, che ha sostenuto fino alla fine la tesi del tentato omicidio, aveva chiesto sette atti per la Rascu e tre anni e sei mesi per Belharbi. Durante il regolamento di conti era rimasto gravemente ferito Mohamed Mehdi Mathlouti, tunisino di 21 anni. Il giovane, rappresentato dall’avvocato Giuliano Giordani, si era costituto parte civile e in altra sede chiederà il risarcimento danni. I tre erano finiti nella rete degli uomini della questura con un’indagine lampo della squadra mobile, che aveva permesso di trarre in arresto due dei responsabili del grave episodio.

In manette erano finiti la Rascu, che guidava la Mercedes bianca, con la quale aveva tentato di investire un gruppetto di tunisini, e Balharbi, l’aggressore che impugnava il machete. La prima era stata arrestata per il reato di tentato omicidio ed il secondo per le gravi lesioni cagionate con l’arma da taglio. Denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di lesioni personali aggravate invece un terzo assalitore, l’amico albanese della coppia. I tre erano stati incastrati dai video delle telecamere. Il fatto si era consumato quando, poco dopo le 14, la giovane romena era arrivata in auto nella zona di via Aldo Moro. Nei pressi del porticato di un edificio erano presenti alcuni tunisini con i quali la Rascu aveva iniziato a parlare, ma pochi istanti dopo era sopraggiunta un’altra vettura a bordo della quale c’erano Belharbi e l’amico di albanese che, mascherine in volto, erano scesi dal veicolo armati, uno di machete e l’altro di un bastone. La 31enne romena, risalita in auto e ripartita, aveva scavalcato due marciapiedi e aveva puntato il gruppo di tunisini. Uno di questi, il 21enne Mathlouti, investito dal veicolo, era stato raggiunto dai due stranieri armati che lo avevano colpito più volte mozzandogli un dito.

Fabio Castori