"Sono distrutto dal dolore, ma non quello fisico per i danni riportati nell’incidente, è quello per la perdita di Giuseppe". Il 37enne che si trovava alla guida del furgone, lo scorso tragico 14 febbraio, che trasportava Giuseppe Lenoci, lo stagista 16enne di Monte Urano, morto durante una trasferta lavorativa a Jesi, non ha pace e non vuole parlare di quella tragedia che gli ha sconvolto la vita: "Mi dispiace, ma non riesco a parlane, è troppo doloroso". Il giovane dipendente della ditta termoidraulica di Fermo dove Giuseppe stava facendo lo stage è oltretutto indagato e quindi preferisce restare chiuso nel suo silenzio.
Parla per lui il suo legale, l’avvocato Igor Giostra: "Nonostante si conoscessero da poco lui e il povero 16enne di Monte Urano, erano molto legati perché mi ha raccontato che Giuseppe era un ragazzo veramente in gamba, bravo nel lavoro, serio, con le testa sulla spalle e buono". L’avvocato Giostra ripercorre poi del quei tragici momenti dell’incidente e del clima allegro che si respirava poco prima dello schianto: "In quel momento era il suo tutor, ma il loro era un rapporto amichevole. Mentre viaggiavano avevano messo una canzone alla radio e l’avevano cantata insieme, poi gli aveva comprato da mangiare e si erano diretti sul luogo dove dovevano effettuare i lavori".
"Dopo lo schianto il conducente ha subito chiesto aiuto ai passanti per dare indicazioni precise al numero di emergenza, che nel frattempo aveva allertato. Ha sperato fino all’ultimo che il ragazzo potesse farcela. Gli ha tenuto la mano e lo ha accarezzato sulla schiena augurandosi che si riprendesse, ma probabilmente era morto sul colpo. Il mio assistito aveva un senso di protezione verso il ragazzo ed è proprio questo che lo sta devastando. Il fatto di non essere riuscito a salvargli la vita non può accettarlo, anche se ha cercato di fare tutto il possibile soprattutto per evitare l’incidente". Una dinamica tutta da chiarire infatti quella dello schianto e sulla quale stanno lavorando a ritmi serrati gli inquirenti. "Lasciamo lavorare la Procura con serenità e nel massimo riserbo – ribadisce l’avvocato Giostra – e alla fine sapremo come sono andate veramente le cose. Ora, però, quello giudiziario è l’ultimo dei pensieri. C’è una famiglia che ha perso un figlio ed è una tragedia immane. Colgo l’occasione per porgere le mie condoglianze ai parenti di Giuseppe, per quello poco che conta, perché immaginiamo il terribile dolore che stanno provando".
Fabio Castori