Un tratto di strada senza pace quello che va da Porto San Giorgio verso sud, sull’A14. Ancora lunghe code e tanti disagi, gli automobilisti finiscono per fare le foto alla fila nell’attesa di raggiungere l’agognata mèta. Ma il loro umore diventa nero, specie quello di coloro che frequentemente, soprattutto per lavoro, devono transitare su entrambe le corsie fermane-ascolane.
La questione è finita sul tavolo dell’Anci Marche che nei giorni scorsi ha riunito i sindaci per la prima volta dal vivo dall’inizio della pandemia, ad Ascoli Piceno. La presidente di Anci, Valerina Mancinelli, aveva al suo financo il vice presidente, il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, a condurre la discussione il primo cittadino di Ascoli, Marco Fioravanti. I sindaci erano quelli del sud delle Marche, all’ordine del giorno le questioni legate al sisma e alla ricostruzione. Calcinaro sottolinea che ovviamente i sindaci hanno espresso preoccupazione per la situazione dell’autostrada che sembra senza fine, anche se il gestore ha assicurato che entro il 10 luglio tutto tornerà alla normalità: "Tre le decisioni prese - spiega il sindaco di Fermo - c’è quella di chiedere un immediato confronto con la Società Autostrade per la situazione A14. Vogliamo prospettive di risoluzioni, reali, concrete e veloci".
Intanto, sono stati ridotti i pedaggi per chi transita su quella strada ed è costretto a sorbirsi almeno un’ora e mezza di coda. Nel fine settimana vengono rimossi i restringimenti, per cercare di limitare il disagio soprattutto dei primi turisti che si stanno già muovendo lungo la costa adriatica. Per ora, scarsissimi i risultati, il disagio rimane, il caldo si fa soffocante, la Protezione civile è sempre mobilitata e fuori a farne le spese sono le strade statali e provinciali che qualcuno sceglie come alternativa finendo solo per spostare gli ingorghi anche fuori dal tratto autostradale. Insomma, non se ne può più e Società Autostrade non può tergiversare ancora, urge una sua accelerata per concludere i lavori.