Troppo piccola la sede elettorale di Massimiliano Ciarpella per raccogliere i tantissimi che, alle 15, vi si sono radunati per seguire lo spoglio del ballottaggio e de voti dei 10685 elettori (53,2%) del secondo turno. E man mano che risultati arrivavano, vedendo che Paolo Petrini continuava ad annaspare ampiamente sotto il 30% e Ciarpella volava, distanziando l’avversario con il doppio e, in qualche caso quasi il triplo delle preferenze, l’entusiasmo si è trasformato in boati da stadio. Sono bastati i risultati di pochi seggi per sancire la disfatta del centrosinistra e qualcuno ha urlato ai competitor finalmente sconfitti: "Arrendetevi, siete circondati". E giù risate miste a lacrime, tante lacrime, di gioia per una vittoria attesa da anni.
La roccaforte rossa del fermano è caduta e una percentuale bulgara devastante del 71,76% (7525 voti) ha decretato l’esaltante vittoria di Ciarpella. Petrini con il 28,24% (2962 voti) ha dovuto chinare il capo dinanzi a un’espressione del voto così potente e perentoria di cittadini che hanno scelto di svoltare a destra, eccezion fatta per qualche buontempone che ha rispolverato la sempre simpatica provocazione della fetta di mortadella lasciata dentro la scheda. Al termine di una campagna elettorale caratterizzata da una attenzione smodata al civismo raccontato in tutte le solfe (a partire dalle connotazioni dei tre candidati sindaco), in cui la politica sembrava relegata al ruolo di ancella (7 le liste partitiche e 11 fieramente civiche) guardando l’assetto del nuovo consiglio in cui predomina la rappresentanza politica, viene da chiedersi cosa ne sia stato di tutta quell’abbuffata di civismo. Il Laboratorio Civico, paladino del civismo più puro, con due liste ha portato a casa un solo consigliere e di Alessandro Felicioni e la sua Coalizione Civica si sono perse le tracce. Dopo 30 anni scompare dal civico consesso la più longeva Civico Impegno. È andata un po’ meglio a SiAmo Pse, formata però da molti ex forzisti (ma, su tre consiglieri, due sono civici ‘veri’); Pse si muove elegge un consigliere che non è del tutto nuovo alla politica. Tutte le altre sono rimaste a bocca asciutta.
Marisa Colibazzi