REDAZIONE FERMO

Rissa e sparatoria allo Zen, in sei davanti al giudice

Tutto era iniziato da un piccolo tafferuglio all’interno della discoteca Zen di Porto San Giorgio, poi, però, la situazione era degenerata ed era scoppiata una maxi rissa culminata con una sparatoria e diversi feriti. Per questo motivo ieri mattina sono stati chiamati a comparire in sei davanti al giudice del tribunale di Fermo. Si tratta dei due ex buttafuori del locale, Moreno Latini, 43 anni, e Nicola Borgogna, 35 anni, e dei gli altri protagonisti della notte brava, Arpan Struga, albanese di 39 anni residente a Tolentino, Ergis Dashi, albanese di 31 anni residente a Porto Sant’Elpidio, Elio Muccia, 56 anni di Fermo, e Gjergji Zeka, albanese di 38 anni residente a Tolentino. Quest’ultimo ha chiesto la messa in prova per la riabilitazione, allo scopo di evitare il processo, mentre gli altri cinque erano stati rinviati a giudizio per rissa e lesioni volontarie.

Borgogna dovrà rispondere anche di lesioni da arma da fuoco. I sei sono difesi dagli avvocati Ombretta Cognigni, Giuliano Giordani, Daniele Cardinali e Lucia Capannelli. Ieri è stato il giorno dell’acquisizione dei verbali della testimonianza di Zeka, uno degli imputati che è risultato irreperibile.

Resta ora l’escussione dell’ultimo coimputato, poi si procederà con la sentenza.

Il processo nel frattempo è stato aggiornato a maggio.

Il fatto di sangue si era consumato la notte del 27 marzo 2011. Erano da poco passate le 4 del mattino quando i tre giovani albanesi, dopo aver fatto il pieno di alcolici, avevano iniziato ad infastidire diversi clienti della discoteca. A quel punto erano intervenuti gli uomini della sicurezza del locale, che, dopo una serie di richiami verbali, totalmente ignorati dagli avventori, erano passati alle vie di fatto ed avevano allontanato gli albanesi.

Fuori dalla discoteca era scoppiata una rissa in cui erano rimasti coinvolti tutti gli imputati. Era stato uno scontro violento dove era spuntata la pistola di Borgogna, che aveva esploso alcuni colpi: un proiettile aveva raggiunto Dashi, trapassandogli la gamba. Sul posto, avvisata dai titolari dello Zen, era intervenuta la polizia di Fermo che, dopo aver riportato la calma, aveva subito avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto e per scoprire chi avesse esploso i colpi d’arma da fuoco. Dopo aver fermato i buttafuori del locale, gli uomini del commissariato avevano bloccato anche due degli albanesi, mentre il ferito si era diretto, insieme ad un amico, al pronto soccorso di Civitanova Marche.

f. c.