Riparte ‘Teatri senza frontiere’: "Solidarietà e lotta all’ingiustizia"

L’esperienza coordinata da Marco Renzi che tocca i luoghi più disastrati torna in Zambia

Riparte ‘Teatri senza frontiere’: "Solidarietà e lotta all’ingiustizia"

Sono 15 anni di storia per. ‘Teatri senza frontiere’

Il teatro è un linguaggio che arriva a tutti, che porta sorrisi e emozioni, vita vera che si moltiplica. Il teatro per ragazzi può davvero rendere il mondo un posto migliore, ne sono la prova i 15 anni di storia di ‘Teatri senza frontiere’, l’esperienza coordinata da Marco Renzi per toccare i luoghi più disastrati della terra. Lunedì prossimo si parte di nuovo, una squadra di gente di teatro parte a spese proprie e col supporto di alcuni sponsor, per raggiungere lo Zambia e sostenere le missioni di padre Renato Kizito Sesana, 81 anni, impegnato a salvare i bambini di strada da tutta la vita: "Lo abbiamo conosciuto a Nairobi qualche anno fa, racconta Renzi, avevamo promesso di tornare in Zambia e manteniamo la parola. Siamo partiti 15 anni fa portando il teatro nelle tendopoli dopo il devastante terremoto dell’Aquila e poi siamo stati in Etiopia, Amazzonia, nei campi rom in Romania, in Africa, in Bosnia Erzegovina, in Brasile e lo scorso anno sotto la guerra dell’Ucraina dove abbiamo messo in piedi 31 spettacoli". Stavolta ci si ferma fino al 2 ottobre, giorni in cui di solito la gente di spettacolo si riposo dopo l’estate di impegni: "Abbiamo vissuto mesi intensi, racconta ancora Renzi, grazie a Marameo, la rassegna di teatro per ragazzi che ha toccato tantissimi comuni non solo del fermano. Quella che portiamo in Africa è la parte veramente internazionale del nostro festival, nei luoghi dove mancano i diritti fondamentali dei bambini, i diritti ad una vita piena di affetto, di studio, di gioco, di cibo e di pace. La nostra non è una tournée. È un progetto che affonda le proprie radici nel terreno profondo della solidarietà e nella necessità di dare risposta a smisurate ingiustizie".

Il teatro dunque come formidabile strumento di comunicazione, per unire persone di lingue e culture diverse, per stringerle in un abbraccio: "Mi piace pensare che quello che facciamo è seminare qualcosa, spiega il regista Gabriele Claretti, ogni volta abbiamo sentiti di aver lasciato qualcosa ma molto abbiamo ricevuto noi per primi". Per noi è un modo per esplorare le infinite possibilità di questo mestiere, ricorda ancora Renzi, nella speranza che il nostro lavoro, certamente antico, non diventi mai vecchio". Nel gruppo ci saranno, con Renzi e Claretti, Simona Ripari, da Formia partiranno Maurizio Stammati, Chiara Laudani, Anna Maggiacomo, da Varese Noemi Bassani, Stefano Tosi, Marco Pedrazetti e Giorgio Rizzi, da Reggio Emilia Dante Cigarini, da Bologna Gabriella Lelli e poi Davide Caforio, Ruggero Ratti, Simona Sorina Furdui. Paola Sabbatini, del festival Clown & clown, manda materiale per giocare e i nasi rossi per sorridere, un piccolo sostegno è arrivato anche da Elettromedia, dal comune di Montegiorgio, dalla contrada San Martino di Sant’Elpidio a Mare, il santo che ha fatto del dono il senso della sua vita e che qui diventa un simbolo potente, di speranza e di vita.

Angelica Malvatani