REDAZIONE FERMO

Restauro della tela 'Circoncisione' nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo grazie ad Arkeo

La tela 'Circoncisione' attribuita a Barocci sarà restaurata con il supporto di Arkeo, arricchendo il patrimonio locale.

La tela della ’Circoncisione’ si può restaurare grazie a Arkeo

La tela 'Circoncisione' attribuita a Barocci sarà restaurata con il supporto di Arkeo, arricchendo il patrimonio locale.

La tela della ‘Circoncisione’ custodita nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo è praticamente l’unica rimasta da restaurare delle opere presenti nell’edificio di culto. La buona notizia è che adesso ci sono le risorse necessarie per un suo recupero, grazie ad Arkeo, l’associazione culturale che, negli anni, ha più volte contribuito al restauro di opere che arricchiscono una chiesa molto cara alla comunità locale.

"Abbiamo deliberato il finanziamento del progetto di restauro della tela attribuita, seppure non ufficialmente, a Federico Barocci" è stato l’annuncio di Arkeo. Spiega Filippo Quintili (presidente Arkeo): "Abbiamo già restaurato altre due tele di quella chiesa (‘Madonne delle Anime Sante’ di Filippo Ricci e ‘L’immacolata’ di Nicola Antonio Monti, ricollocata sopra l’altare, pochi mesi fa, ndr.) e l’unica opera importante e di pregio da sistemare era rimasta questa. Siamo riusciti a racimolare i fondi e ci siamo detti che potevamo pensarci noi. In realtà, ce n’è anche un’altra di tela, ma non è di particolare pregio".

Quella attribuita a Barocci e alla sua bottega, invece, è un’opera che ha bisogno di un intervento sia strutturale che estetico, per sistemare alcune lacune dell’intelaiatura e del tessuto. Inoltre andrebbe sistemata con interventi che prevedano la ripulitura e il ripristino dei pigmenti e non solo. Il restauro, ovviamente, è stato deciso di concerto con il parroco Don Andrea Bezzini cui spetta la procedura burocratica per le necessarie autorizzazioni, comprese quelle della Soprintendenza.

Finora, i restauri promossi e finanziati dall’associazione Arkeo, negli anni, sono stati l’illuminazione della Cripta di Sant’Ugo, il sacello lauretano, il crocifisso processionale di Sant’Ugo e quello articolato della Cappella delle Anime Sante del cimitero, il Vesperbild di Sant’Ugo, e il blasone di Annibal Caro, oltre ad aver aperto il museo parrocchiale nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo. L’attività dell’associazione prevede un impegno culturale che studia, custodisce e promuove il patrimonio storico, artistico, ambientale e culturale del territorio.