di Fabio Castori
Incassavano il reddito di cittadinanza senza averne i requisiti. I cinque furbetti sono stati smascherati dalla Guardia di Finanza di Fermo impegnata da sempre alla lotta delle truffe ai danni dello Stato. In questo contesto gli uomini delle Fiamme Gialle fermane hanno scoperto le false dichiarazioni di cinque cittadini nella compilazione della dichiarazione sostitutiva unica presentata all’Inps per beneficiare del reddito di cittadinanza. Infatti, come previsto dal decreto legge del 2019, attraverso le autocertificazioni, gli aventi diritto presentano la domanda all’Istituto nazionale di previdenza sociale, il quale, accertate le oggettive difficoltà economiche e tutte le altre condizioni previste dalla norma, concede l’accesso al beneficio.
Dopo aver vagliato numerose posizioni, le indagini condotte dai finanzieri del Comando provinciale di Fermo hanno permesso di appurare l’assenza di parte dei requisiti dichiarati e l’inattendibilità delle motivazioni addotte a sostegno delle richieste avanzate dai cinque beneficiari. Molteplici, infatti, sono state le discordanze riscontrate al termine delle investigazioni, che hanno fatto emergere incongruenze tra la situazione economica e patrimoniale autodichiarata e quella effettiva. In particolare, i furbetti hanno omesso di comunicare notizie rilevanti (quali la produzione di redditi da lavoro, il possesso di veicoli e di immobili di valore), manifestando così uno stato di indigenza economica di fatto non veritiero o solo parzialmente rispondente alla realtà. I controlli hanno evidenziato le omissioni e le falsità più disparate: dalla mancata indicazione di cospicui ricavi e redditi realizzati da parte dei titolari di talune ditte individuali operanti nel settore edile, all’assenza del requisito di residenza in Italia nei 10 anni antecedenti alla richiesta, sino a situazioni ben più plateali. I militari delle Fiamme Gialle, infatti, hanno appurato che un beneficiario, in particolare, ha omesso di dichiarare il possesso, a vario titolo, di ben cinque beni immobili beneficiando indebitamente del sussidio per tutto l’anno 2019 e per parte di quello in corso.
Al termine delle attività, i finanzieri del Gruppo di Fermo hanno denunciato alla Procura i cinque furbetti per falsa attestazione in atto pubblico e per omissione di informazioni dovute e contestualmente comunicato alla direzione provinciale dell’Inps gli esiti del servizio, per procedere alla successiva revoca del beneficio ed al recupero delle somme illecitamente percepite fino ad oggi, ammontanti ad un totale di circa 30.000 euro.
"In un momento così difficile per l’intero Paese, fortemente segnato dalla recrudescenza della situazione epidemiologica – spiega il comandante provinciale, il tenente colonnello Antonio Regina – l’azione della Guardia di Finanza nel comparto della spesa pubblica mira a scoprire e perseguire tutte quelle condotte illegali di sprechi, malversazioni e indebito accesso a prestazioni assistenziali che generano iniquità e minano la coesione sociale, pregiudicando la corretta destinazione delle risorse dello Stato".