Recupero dell’ex teatrino Novelli

Approvata la variante sui lavori di riqualificazione del palazzo. C’è la volontà di riproporre i due piani

Recupero dell’ex teatrino Novelli

Recupero dell’ex teatrino Novelli

Della volontà dell’amministrazione Ubaldi di mettere mano al restauro del piccolo teatrino ‘Ermete Novelli’ (all’ultimo piano del palazzo comunale) e della volontà di recuperare un pezzo di storia cittadina, si sapeva. Ora con l’avvenuta approvazione della variante sui lavori di riqualificazione del palazzo stesso da parte della giunta, si è fatto un importante passo avanti in quella direzione. "Abbiamo compiuto il primo atto ufficiale con l’approvazione della variante finalizzata al recupero degli ambienti dell’ex teatro ‘Novelli’, dove in precedenza c’era un teatrino ligneo di fine ‘700, inizio ‘800, chiamato ‘la Fenice’ come documentato nel libretto scritto dallo storico locale Daniele Malvestiti" afferma il sindaco Endrio Ubaldi, pubblicando anche le immagini dei due rendering di come dovrà diventare quello spazio che sarà poi destinato a sala consiliare e sala di rappresentanza. aggiunge. Nei rendering è evidente come ci sia la volontà di riproporre i due piani con colonnine e balaustre dell’epoca (elementi in gran parte recuperati), corrispondenti ai due ordini di palchi che c’erano un tempo (e che ovviamente non saranno ripristinati in quanto quegli spazi non avranno più una destinazione di pubblico spettacolo), in cui sono stati inseriti gli scranni del consiglio comunale. Naturalmente, l’intervento prevede anche il recupero, laddove possibile, dei dipinti (a tempera) sul soffitto che impreziosivano l’ex teatro che, seppur parzialmente compromessi, sono ancora presenti. "Recuperando lo spazio occupato dall’ex teatro ‘Novelli’ – conclude Ubaldi - si va a sanare una bruttissima pagina di storia città, che ha visto privare la nostra comunità, da oltre 60 anni, di un teatro che è ancora nei ricordi dei nostri concittadini più anziani". Con l’avvenuta adozione della variante progettuale si mette un punto fermo su un’operazione inserita nel contesto di un intervento di restauro del palazzo municipale che da parecchi anni è stato dichiarato inagibile (era fruibile solo il piano terra per uffici di rappresentanza e per il protocollo). Lavori finanziati con fondi del terremoto, che sono già stati appaltati, che avrebbero dovuto partire a giugno ma che, di concerto con la ditta, è stato deciso di posticipare a dopo l’estate.

Marisa Colibazzi