FABIO CASTORI
Cronaca

Sei rapine, 3 furti e 4 aggressioni in pochi mesi: arrestato 19enne

Porto San Giorgio (Fermo): i carabinieri hanno eseguito una misura cautelare in carcere emessa nei confronti del giovane in quanto ritenuto socialmente pericoloso

Arrestato un 19enne dai carabinieri: è accusato di 6 rapine, 3 furti e 4 aggressioni in pochi mesi (foto d'archivio)

Fermo 14 giugno 2024 - Sei rapine, tre furti e diverse aggressioni, anche ai danni delle forze dell’ordine, in pochi mesi. Un curriculum degno del più incallito dei criminali, un curriculum maturato però ad appena 19 anni di età. Il malvivente, un 19enne di origini marocchine domiciliato a Porto San Giorgio, alla fine è stato arrestato dai carabinieri di Fermo che hanno eseguito una misura restrittiva emessa dal gip. La lunga lista di reati commessi dal giovane inizia nel mese di gennaio, quando viene arrestato in flagranza per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

La sera del 10 gennaio, infatti, i militari di Porto San Giorgio intervengono in centro dove sono stati segnalati giovani extracomunitari che stanno arrecando disturbo e stanno compiendo atti vandalici. Giunti sul posto rintracciano il ragazzo che, per evitare il controllo, oppone una forte resistenza aggredendo fisicamente i carabinieri, provocando lesioni a un militare e spintonandone un altro fino a farlo cadere a terra prima di essere immobilizzato e condotto nelle camere di sicurezza della caserma.

Pochi giorni dopo, sempre a gennaio, i militari della di Porto San Giorgio, dopo un'accurata attività investigativa, identificano e denunciano il marocchino per rapina, in concorso con un altro 20enne tunisino, avvenuta il 4 gennaio ai danni di un fattorino del circuito “Just Eat” sul lungomare di Porto San Giorgio.

Il 12 febbraio, sempre a Porto San Giorgio, i carabinieri, a conclusione delle indagini avviate a seguito di una segnalazione da parte di una donna per conto del figlio minorenne, denunciano il 19enne per furto con strappo messo segno la notte di Capodanno 2024 sul lungomare Gramsci. Il 14 febbraio, ancora a Porto San Giorgio, i militari del posto, dopo serratissime indagini avviate a seguito di una querela del responsabile del supermercato “Eccomi”, denunciano nuovamente il marocchino per rapina impropria in concorso: lui e un altro giovane italiano di 20 anni, anch’esso pluripregiudicato, vengono identificati come i responsabili del colpo ai danni dell'esercizio commerciale avvenuta il12 gennaio, quando, al fine di rubare bottiglie di superalcolici, avevano spintonato una cassiera che aveva tentato invano di bloccarli.

Il 17 febbraio, i carabinieri denunciano nuovamente il giovane per un'altra rapina impropria commessa il 5 gennaio ai danni del supermercato "Conad", dove aveva spintonato un cassiere che lo aveva scoperto, provocandogli un trauma contusivo al ginocchio.

Il 29 maggio poi, i carabinieri, intervengono per un'aggressione ai danni di due giovani pakistani e denunciano nuovamente il 19enne per rapina in concorso con un 20enne tunisino. I due avevano avvicinato i ragazzi pakistani nei pressi della stazione ferroviaria di Porto San Giorgio, e avevano tentato la fuga dopo aver sottratto i loro smartphone, aggredendoli anche con spray urticante e minacciandoli con un coltello.

Gli aggressori, rintracciati poco dopo, vengono trovati in possesso di spray al peperoncino e un coltello. Nel mese di maggio, sempre a Porto San Giorgio, i carabinieri arrestano il giovane malvivente, in flagranza per rapina a mano armata in concorso con altri due individui. Dopo aver accerchiato due minori in spiaggia, minacciandoli con un coltello, avevano sottratto una collana d'oro del valore di circa duemila euro e 50 euro in banconote.

Vengono rintracciati poco dopo con ancora parte della refurtiva: il magrebino viene trovato anche in possesso di una cesoia a punta acuminata nonché' di una fotocamera digitale Samsung che sottratta, poco prima ad un ragazzo sangiorgese. Ma non finisce qui: recentemente il 19enne viene nuovamente arrestato dalla polizia per furto aggravato in abitazione. Infine, scatta finalmente l'ordinanza di misura cautelare in carcere a causa della sua evidente pericolosità sociale.