FABIO CASTORI
Cronaca

Rapina coppia in spiaggia: arrestato dopo la fuga in Germania

In manette è finito un 18enne, noto alle forze dell’ordine per la rissa consumatasi a Porto Sant’Elpidio in cui morì Osama Jeddi e per gli scontri sul lungomare culminati con l’esplosione di colpi di pistola

Il 18enne magrebino dopo essere stato respinto alla frontiera tedesca è stato rintracciato in un appartamento di Lido Tre Archi e arrestato

Il 18enne magrebino dopo essere stato respinto alla frontiera tedesca è stato rintracciato in un appartamento di Lido Tre Archi e arrestato

Fermo, 2 ottobre 2024 – Era ricercato da quattro mesi per rapina aggravata e, nel tessuto microcriminale locale dove gravitava, si era sparsa la voce che fosse fuggito all’estero. Dopo una complessa indagine della polizia, però, è stato rintracciato in un appartamento di Lido Tre Archi e arrestato.

In manette è finito un magrebino di 18 anni appena compiuti, già noto alle forze dell’ordine anche per la rissa consumatasi a Porto Sant’Elpidio il 30 maggio scorso, in cui era rimasto ucciso da alcune coltellate il 23enne elpidiense Osama Jeddi, e per essere coinvolto negli scontri avvenuti a Porto San Giorgio il 18 giugno e culminati con l’esplosione di alcuni colpi di pistola.

Per Amri, però, era scattata la misura cautelare, emessa dal gip del tribunale di Fermo, per la rapina messa a segno, insieme ad altri due giovani connazionali, a maggio sulla battigia di Porto San Giorgio ai danni in un ragazzo e una ragazza del posto. I tre nordafricani, con il favore dell’oscurità, avevano accerchiato la coppia che stava facendo una passeggiata in riva al mare, li avevano minacciati con un coltello e aveva sottratto alla ragazza una collana in oro del valore di duemila euro, per poi farsi consegnare dal ragazzo 50 euro e il telefonino. Uno di loro, un 19enne residente a Porto San Giorgio, era stato rintracciato, poco dopo, con ancora parte della refurtiva e in possesso di una cesoia a punta acuminata.

A seguito delle indagini, erano stati identificati anche gli altri due complici, ovvero Amri e un suo connazionale 20enne residente a Fermo. Vista la loro pericolosità, la Procura della Repubblica di Fermo aveva chiesto e ottenuto una misura cautelare in carcere ma, nel frattempo Amri, all’epoca dei fatti minorenne, aveva fatto perdere le sue tracce. A seguito delle ricerche di polizia e carabinieri, era emerso che il giovane magrebino aveva cercato di fuggire in Germania.

Essendo, però, ancora minorenne, era stato respinto alla frontiera. Da quel momento si era reso irrintracciabile, finché la polizia di Fermo, dopo una serie di controlli incrociati, ha scoperto che si trovava in un appartamento di Lido Tre archi dove era ospite di altri quattro nordafricani, appartenenti al suo clan e denunciati per essere gli autori delle scritte sulle mura del tribunale di Fermo e nel quartiere inneggianti ad Osama, il 23enne ucciso a Porto Sant’Elpidio. Gli uomini della questura, una volta individuato il nascondiglio, hanno atteso che uscisse per poi arrestarlo.

Un arresto piuttosto pericoloso visto il 18enne si trovava in compagnia del suo cane, un molosso che in passato aveva aggredito una donna sbranandole un braccio. Il 18enne magrebino è sospettato anche di essere uno degli autori dell’aggressione e della rapina ai danni di un giovane sangiorgese avvenuta sempre a maggio.