FABIO CASTORI
Cronaca

Rapina a mano armata. Pena confermata in Appello

Tre anni e otto mesi al 59enne campano che nel 2018 aveva assaltato la filiale sangiorgese della Banca di Credito Cooperativo con una pistola giocattolo.

L’uomo ripreso dalle telecamere della banca

L’uomo ripreso dalle telecamere della banca

Aveva fatto irruzione in banca armato di pistola, l’aveva puntata alla tempia della cassiera e si era fatto consegnare tutto il denaro presente in cassa. Aveva dovuto però fare i conti con il coraggioso intervento di alcuni clienti, che avevano cercato di fermarlo, e quindi con carabinieri, che, giunti subito sul posto, lo avevano bloccato e arrestato. In manette era finito un campano di 59 anni già noto alle forze dell’ordine. Dopo essere stato processato davanti al tribunale di Fermo, la Corte d’Appello di Ancona ha confermato la condanna in primo grado di tre anni e otto mesi per rapina aggravata a mano armata.

Il colpo era stato messo a segno nel 2018 ai danni della filiale di Porto San Giorgio della Banca di Credito Cooperativo di Civitanova e Montecosaro, situata lungo la Statale Adriatica, in Borgo Andrea Costa. Erano da poco passate le 10,30 quando il bandito solitario era entrato in azione: una volta all’interno della filale dell’istituto di credito aveva intimato ai dipendenti e ai clienti presenti di non muoversi, poi aveva puntato la pistola – risultata dagli accertamenti un’arma giocattolo priva di tappo rosso – alla testa di una cassiera e si era fatto consegnare il contante a disposizione, circa diecimila euro.

Quando per il malvivente sembrava essere filato tutto liscio, quello che non t’aspetti: alcuni clienti della banca avevano tentato di bloccare il rapinatore mentre all’esterno, una donna che ha avvertito le grida durante un prelievo bancomat allo sportello automatico, aveva lanciato l’allarme alle forze dell’ordine. Ad intervenire per primi erano stati i carabinieri di una pattuglia della stazione di Monterubbiano, che si trovavano di passaggio in zona, e subito dopo i colleghi del Nucleo radiomobile della Compagnia di Fermo. Per i militari dell’Arma era stato un gioco da ragazzi neutralizzare il bandito, che, durante la precipitosa fuga, era persino rimasto bloccato all’interno della porta a vetri automatica. Il campano era stato tratto in arresto e quindi condotto nella camera di sicurezza della caserma della Compagnia di Fermo. A conclusione delle indagini era stato rinviato a giudizio, quindi il processo, la condanna in primo grado e la conferma in Appello.

Fabio Castori