Fermo, 19 ottobre 2024 – Dopo aver preso di mira un anziano, si era fatta aprire la porta di casa con un pretesto, lo aveva mandato in confusione con apprezzamenti di ogni tipo e, con l’aiuto di un complice, lo aveva derubato. Il tempestivo intervento dei carabinieri aveva però permesso di bloccare la ladra. Per questo motivo al termine delle indagini la malvivente in gonnella è finita davanti al giudice del tribunale di Fermo. Si tratta di una 32enne di Giulianova, in provincia di Teramo, che a conclusione del processo è stata condannata a due anni di reclusione per furto aggravato in concorso.
Il fatto risale al novembre 2021 quando i militari dell’Arma di Porto San Giorgio, nel corso di specifici servizi disposti dalla Compagnia di Fermo per contrastare i reati predatori e in particolare i furti in abitazione, a seguito di un’indagine lampo, avevano denunciato alla Procura della Repubblica la giovane giuliese, risultata già nota alle forze dell’ordine giovane.
La ladra in gonnella era stata identificata, anche mediante l’analisi dei filmati registrati dai sistemi di videosorveglianza pubblici e privati, poi avvalorata dall’individuazione fotografica, come autrice - unitamente ad un complice mai identificato - di un furto in abitazione ai danni di un anziano residente a Porto San Giorgio. La vittima era stata presa di mira da settimane e la coppia di malviventi aveva studiato tutte le sue abitudini prima di entrare in azione.
Così, mentre l’anziano era solo in casa, era stato convinto con alcuni pretesti ad aprire la porta e ad accogliere la giovane nella sua abitazione. La ladra lo aveva distratto con vari apprezzamenti e si era avvicinata facendogli credere che fosse attratta da lui. In questo modo aveva consentito mandato in confusione la vittima e aveva permesso al complice di introdursi anch’egli nell’appartamento per asportare vari monili in oro, posti nella camera da letto del malcapitato per un valore di circa 15 mila euro. L’anziano si era accorto dell’ammanco solo quando la malvivente si era già allontanata. A quel punto aveva lanciato l’allarme: il pronto intervento dei carabinieri e le indagini avviate tempestivamente avevano però permesso di identificare la 32enne e di denunciarla.