REDAZIONE FERMO

Raffica di furti in abitazioni e attività. Maxi condanna per la banda del buco

Oltre 20 anni di reclusione per i sei componenti del sodalizio accusati di furto aggravato in concorso. Colpi a Monte Urano, Monte San Pietrangeli, Grottazzolina, San Benedetto, Monteprandone e Pollenza.

Raffica di furti in abitazioni e attività. Maxi condanna per la banda del buco

Era stata soprannominata la ’banda del buco’ e aveva il suo quartier generale a Porto Sant’Elpidio. I sei componenti del sodalizio sono comparsi davanti al tribunale di Fermo per rispondere di furto aggravato in concorso. Si tratta di cinque giovani albanesi - tre 30enni, un 25enne e un 35enne - e di una ragazza 26enne di professione ballerina. I tre 30enne, considerati i personaggi di spicco della banda, sono stati condannati a quattro anni e due mesi di reclusione. Tre anni e due mesi per gli altri due. Un anno e otto mesi per la ragazza di 26 anni. I carabinieri e la polizia indagavano da tempo sui sei malviventi ma, quando si erano accorti di avere alle costole gli investigatori, si erano rifugiati in Campania, credendo di riuscire a farla franca, così come la giovane ballerina, che si era di fatto trasferita a Civitanova Marche. Lo stratagemma, però, non aveva funzionato, perché con un’operazione congiunta erano state eseguite le misure cautelari emesse del gip del tribunale di Fermo e i cinque albanesi erano finiti in manette. La caccia alla ballerina, si era conclusa a Civitanova Marche dopo due giorni di attività, che aveva visto impegnati i carabinieri del Reparto operativo di Fermo, con l’ausilio dei colleghi della Compagnia di Civitanova Marche. In Campania invece ad operare sono stati i militari della Compagnia di Cerreto Sannita, insieme agli uomini della squadra mobile della polizia di Fermo e di Benevento.

I colpi erano stati messi a segno a Monte Urano, Monte San Pietrangeli, Grottazzolina, San Benedetto del Tronto, Monte San Giusto, Monteprandone e Pollenza, sempre con la stessa tecnica, cioè praticando un buco sul muro per poi introdursi in attività, imprese e abitazioni. L’attività di indagine era partita nel maggio 2018, quando i carabinieri, percorrendo un filone di indagine intrapreso dai colleghi campani per due rapine a mano armata, avevano individuato la ’banda del buco’, provvedendo a bloccare i malviventi tra Porto Sant’Elpidio e Sant’Elpidio a Mare e recuperando una Fiat Uno, una Seat Ibiza, oggetto di furto a Grottazzolina e Pollenza, 1.400 euro in contanti e diversi monili in oro, provento di furto in alcune abitazioni. Un’altra cospicua somma di denaro era stata poi rinvenuta all’interno del covo utilizzato dalla banda, un appartamento preso in affitto a Porto Sant’Elpidio e nella disponibilità della ragazza che assisteva gli altri componenti del gruppo e con i quali collaborava fattivamente nell’esecuzione dei furti. In quella circostanza, non sussistendo la flagranza di reato, tutti erano stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Fermo. Per quanto riguarda le rapine è ancora in corso il processo davanti al tribunale di Napoli.

Fabio Castori