
Comincia con una poesia di Gianni Rodari la festa della scuola a colori, la scuola primaria Luigi Salvadori di Lido San Tommaso, uno spazio dove l’integrazione e l’intercultura sono una realtà vera e da sempre. Tra il pubblico le mamme, bellissime, col velo, con le treccine, con i capelli neri e con le pelle bruna, col vestito della festa indossato per l’occasione. Un’esperienza di successo che ha richiamato anche le autorità del territorio, dal prefetto Vincenza Filippi al sindaco Paolo Calcinaro con gli assessori Cerretani e Giampieri e la consigliera Luciana Mariani. E ancora, don Vinicio Albanesi e i referenti del progetto Mus-e che qui porta avanti i suoi laboratori delle arti e di bellezza, di musica e di poesia, lingua comune ad abbracciare il mondo intero.
Commovente l’inno nazionale, cantato dai piccoli, molti di loro sono nati in Italia ma che addosso portano i colori del mondo intero, il dirigente dell’Isc Fracassetti Capodarco, Emiliano Giorgi, ha sottolineato con orgoglio: "La mission di questa scuola è quella di trovare qui una unità nella diversità, mi sono innamorato fin da subito di questo plesso pieno di colori, gli occhi dei bambini neri e qualche volta li troviamo spaesati e spauriti. C’è l’amore degli insegnanti e un progetto che va avanti dal 2019 e ha sempre dato risposte ai ragazzi e al territorio. Era ed è la strada giusta per questa scuola, il merito va ad ogni maestra, tutte capaci di avere qui uno sguardo particolare e attento, qui l’inclusione ha avuto davvero un successo pieno".
Il prefetto Vincenza Filippi ha sottolineato: "Mentre i bambini cantavano l’inno c’era una bimba col vestitino azzurro e la pelle scura, dal nome italiano, Chiara, e lo sguardo sereno. È il simbolo di tutto quello che c’è di bello qui. Sono questi momenti che ci danno una iniezione di fiducia, per come i ragazzi e gli insegnanti qui lavorano e investono nel futuro dei piccoli. Le diversità sono ricchezza, le amicizie che ci portano nei paesi lontani durano per tutta la vita". Don Vinicio ha aggiunto: "Guardare questi bimbi vuol dire pensare all’umanità, è qui l’umanità. Basta ringraziare Dio che poi è uno solo, anche se lo chiamiamo con nomi diversi".
Il sindaco Calcinaro ha portato così i suoi saluti: "Bello tornare dopo due anni di lontananza e di difficoltà. Momenti come questo ci fanno capire quanto è bella la nostra normalità e la nostra scuola. Da qui possiamo riprendere la nostra vita e la nostra estate’. Alle autorità un dono speciale, una pianta, la curcuma, lo zafferano dei poveri, un regalo fatto col cuore per parlare dei colori del mondo e della bellezza che c’è nelle cose semplici.
Angelica Malvatani