REDAZIONE FERMO

Prima campanella in 40 plessi . Tante novità dall’Itet al liceo: "Studiate per il vostro futuro"

Gli amministratori erano al parco della Mentuccia ad incontrare gli alunni della media Da Vinci-Ungaretti. Il Carducci Galilei saluta la nuova preside, mentre il Caro-Preziotti-Licini riparte dopo l’accorpamento. .

Gli amministratori erano al parco della Mentuccia ad incontrare gli alunni della media Da Vinci-Ungaretti. Il Carducci Galilei saluta la nuova preside, mentre il Caro-Preziotti-Licini riparte dopo l’accorpamento. .

Gli amministratori erano al parco della Mentuccia ad incontrare gli alunni della media Da Vinci-Ungaretti. Il Carducci Galilei saluta la nuova preside, mentre il Caro-Preziotti-Licini riparte dopo l’accorpamento. .

Quando riaprono le scuole la città si trasforma, dalle 7 e 30 in avanti scoppia il delirio, si sta tutti in macchina cercando disperatamente di non far tardi per la prima campanella.

Una città che ha la presenza di circa quaranta plessi, comunali e provinciali e dunque una marea di alunni carichi di emozioni, come ha sottolineato il sindaco Paolo Calcinaro: "Scuole che riaprono dopo tanta attesa, come il nostro Istituto industriale, scuole che ci riservano sorprese negative come un plesso a Capodarco che ha presentato criticità e si sposta, con un disagio che con la grande collaborazione di Isc e famiglie proviamo a superare. Insomma, un mondo che si mette in moto, un mondo su cui il nostro Comune sta investendo con risorse senza precedenti e un mondo, quello scolastico, che rappresenta tradizione e storia della nostra città. Buona scuola a tutti, alunni, famiglie, docenti, personale Ata e amministrativo, autisti, accompagnatrici, sporzionatrici, cuoche, trasportatori, vigili e tecnici responsabili".

Gli amministratori comunali erano al parco della Mentuccia ad incontrare gli alunni della scuola media Da Vinci-Ungaretti ma anche in giro per i vari istituti, per ragionare su come il mondo della scuola sia luogo di formazione e di amicizia, di ricordi e di pensieri. Per tutti l’invito a studiare per la propria vita, per il proprio avvenire, ad avere sempre accanto il supporto fondamentale dei docenti, ad avere cura dei luoghi dove si studia, di ricevere dalla scuola gli strumenti utili ad entrare nel mondo del lavoro e, a proposito di luoghi, essere ambasciatori della Città di Fermo per diffonderne sempre più l’immagine e la bellezza.

All’Itet Carducci Galilei ha salutato la nuova dirigente, Francesca Iormetti, che si è presentata nel corso del tradizionale saluto alle matricole, 160 gli studenti del primo anno che come di consueto, con il coordinamento del docente Giuseppe Lupoli, hanno aperto l’anno scolastico con un sorriso e un taglio del nastro. Una cerimonia semplice con la dirigente ad assicurare ascolto e apprendimento, nella più ampia collaborazione.

C’è stato poi il modo per incontrare gli ex allievi che la direttrice ha definito una realtà importante, in una scuola che cresce nell’inclusione e nella concretezza.

L’altra novità è al liceo Caro Preziotti Licini, per una scuola dalle molteplici anime ci vuole un taglio del nastro come si deve, con la dirigente Cristina Corradini a parlare di un polo delle arti: "La scelta della Provincia di creare questo polo è stata quanto mai opportuna, dentro una sinergia che non vuol dire intaccare l’identità di nessuna ma semmai valorizzare i percorsi di ciascuno. I diplomi sono sempre gli stessi e sono specifici per ogni indirizzo, il rispetto per l’autonomia di ciascuno è massimo".

La consigliera della Provincia Pisana Liberati aggiunge: "Affidiamo ad una ottima dirigente un progetto che nasce da una necessità legata ai numeri ma che in questo caso incontra l’interesse supremo degli alunni che è sempre al centro del nostro impegno. Sarà una contaminazione di varie anime, un vero polo delle arti che farà crescere tutti". Sono 800 gli alunni in totale, quasi 200 i docenti, un mondo intero tra le mura di quattro sedi diverse: "C’è da vincere qualche resistenza al cambiamento, conclude la dirigente, ma sono sicura che possiamo contare su una base culturale comune che ci consentirà di trovare il percorso giusto".

Angelica Malvatani