Decadenza della concessione demaniale marittima in capo alla società Marina di Porto San Giorgio sì, decadenza no. Il Consiglio di Stato svoltosi ieri mattina a Roma in udienza pubblica per la discussione della causa nel merito non ha sciolto ancora l’enigma né i membri del collegio giudicante hanno lasciato trasparire alcunché che potesse dare adito ad ipotetiche interpretazioni del loro pensiero, favorevole o contrario. Nessun pronunciamento dunque e spazio pressoché nullo agli interventi degli avvocati delle parti, considerandolo inutile in quanto pienamente consapevoli della materia per la quale, peraltro gli interessati hanno fatto pervenire memorie a iosa. Pertanto i giudici non avevano domande da rivolgere agli stessi avvocati e non restava altro da fare che la sentenza, per la quale il collegio ha stabilito di trattenere la causa in decisione. Avrà 45 giorni di tempo per Il pronunciamento. Presidente della società Marina, ingegnere Renato Marconi e il sindaco di Porto San Giorio, Valerio Vesprini nel frattempo continueranno a sfogliare la margherita per il "no" alla decadenza della concessione il primo e invece per il "sì" il secondo, entrambi incrociando le dita. Al Consiglio di Stato aveva fatto ricorso il presidente della società Marina chiedendo l’annullamento della sentenza, con cui il Tribunale amministrativo regionale delle Marche aveva sancito la piena legittimità del decreto comunale di decadenza della concessione demaniale marittima nei confronti della Marina per il mancato pagamento di alcuni canoni. Il ricorso al Coniglio di stato era l’ultima carta da giocare per salvare la concessione. Ma qualunque sia il risultato non finirà così. La società infatti continuerà nella sua battaglia fatta di corsi e ricorsi senza lasciare nulla d’intentato.
Intanto pende al tribunale di Fermo la richiesta di un maxi risarcimento di circa 10 milioni di euro per il fatto di non aver potuto eseguire il completamento del porto, dotandolo di tutte le strutture ed i servizi necessari per mancanza di un piano regolatore che lo consentisse. Colpa del Comune a cui ha rimediato, ma con enorme ritardo la passata amministrazione Loira, che ha adottato il piano regolatore portuale. Altro settore in cui la socità è interessata ad intervenire, foss’anche in presenza di un risultato negativo del Consiglio di Stato, denudando il porto di tutte le strutture e attrezzature amovibili che sono di sua proprietà.
Silvio Sebastiani