FABIO CASTORI
Cronaca

Picchia e maltratta i genitori a Fermo, condannato a tre anni di pena

Per il giudice il 24enne dovrà scontarla in parte in un istituto specializzato nei percorsi di recupero. Aveva instaurato un clima di violenza nel contesto familiare ogni qualvolta si rifiutavano di fornirgli denaro

Il giovane fermano è finito alla sbarra e, al termine del processo, è stato condannato a tre anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni

Il giovane fermano è finito alla sbarra e, al termine del processo, è stato condannato a tre anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni

Fermo, 7 agosto 2024 – Dopo un lungo periodo di maltrattamenti c’era voluto il carcere come soluzione estrema per risolvere un dramma familiare che andava avanti da tempo. Un violento incidente come tanti altri che padre e madre, con un figlio tossicodipendente, erano stati costretti a vivere. Quella volta i genitori, giunti all’esasperazione, non avevano taciuto, ma avevano trovato il coraggio di denunciare i soprusi subiti e per il ragazzo erano scattate le manette.

Si tratta di un fermano di 24 anni che è finito alla sbarra e, al termine del processo, è stato condannato a tre anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni, di cui una parte dovrà scontare in un istituto specializzato nei percorsi di recupero. Lui, un giovane con precedenti penali e di polizia per droga, maltrattamenti e lesioni.

Dietro di lui il dramma familiare di una coppia di genitori che si erano relazionati quotidianamente con il figlio, che da mesi li aveva maltrattati, minacciati, picchiati e offesi, creando uno stato di profondo disagio psicologico e di angoscia. Il 24enne aveva instaurato così un clima di violenza e di terrore nel contesto familiare: malmenando e minacciando i genitori ogni qualvolta si rifiutavano di fornirgli denaro per procacciarsi la droga o si rifiutavano di accompagnarlo nei luoghi di approvvigionamento.

Il coraggio di presentare la denuncia era stato direttamente proporzionale alla capacità di ascolto empatico degli uomini della questura di Fermo, per poi procedere allo sviluppo degli accertamenti che avevano consentito di trovare gli elementi fondamentali per chiarire una dinamica violenta, spesso sottaciuta proprio perché in ambito familiare. Dopo le prime indagini della polizia, l’autorità giudiziaria aveva disposto una misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare nei confronti del 20enne, ma la situazione si era ripresentata.

Il giovane era stato quindi costretto agli arresti in una comunità, ma senza effetti: i comportamenti violenti si erano ripetuti nuovamente. I genitori, fino all’ultimo, erano stati combattuti tra la volontà di proteggere il giovane figlio e richiedere giustizia, ma la madre era arrivata al punto di lasciare la casa per evitarlo. Sostenuti dai poliziotti, lei e suo marito avevano allora deciso di denunciare nuovamente i fatti, facendo emergere una serie di atti di violenza grave e di intimidazioni. A chiudere la vicenda ora c’è stata la condanna e il percorso di recupero che il giovane dovrà effettuare.