
La vittima con il setto nasale spaccato ha avuto una prognosi di venti giorni
Fermo, 16 novembre 2024 – Dopo averlo minacciato con un coltello, lo avevano aggredito in tre e lo avevano massacrato a calci e pugni. Nonostante si fossero dati alla fuga i poliziotti della squadra mobile e dell’ufficio prevenzione generale di Fermo, all’esito di una celere attività investigativa, avevano individuato gli autori della sanguinosa aggressione posta in essere a metà dicembre scorso, ai danni di un minore straniero, ospite di una comunità d’accoglienza del Fermano. Il fatto di sangue si era consumato in piazza del Popolo e nei guai erano finiti tre ragazzi 17enni, due di origini nord africane e uno albanese. Tutti sono comparsi davanti al giudice per le udienze preliminari del tribunale dei Minori di Ancona e sono stati rinviati a giudizio con le imputazioni di lesioni personali e minacce aggravate in concorso. I continui servizi di vigilanza da parte degli uomini della questura, il patrimonio informativo raccolto quotidianamente e l’intervento assai celere della squadra volanti avevano fortunatamente permesso di individuare la pista per risolvere in caso in breve tempo e i tre giovani malviventi erano stati subito assicurati alla giustizia. Tutto era iniziato quando la vittima, all’altezza di un noto esercizio commerciale sotto i portici, era stata dapprima minacciata con un coltello e poi presa a pugni al volto e a calci. I tre aggressori, non curanti delle condizioni del ragazzo, si erano dileguati tra le vie del centro storico, facendo perdere le loro tracce e lasciando la malcapitata vittima sanguinante a causa della grave frattura del setto nasale, a seguito della quale aveva ricevuto, una volta trasportato in ospedale, cure e prognosi per più di venti giorni. L’immediata sinergia tra gli agenti della squadra volanti e della squadra mobile, grazie anche all’acquisizione di informazioni e dell’analisi dei sistemi di videosorveglianza comunali, aveva permesso di individuare in brevissimo tempo i tre aggressori, poi denunciati alla Procura della Repubblica minorile per lesioni e minacce aggravate in concorso. Inoltre la divisione anticrimine aveva irrogato nei confronti dei tre aggressori altrettanti Daspo urbani, consistenti nel divieto di accesso per tutti i locali pubblici allocati nel centro storico di Fermo.