"Per realizzare una parte della Mare–Monti si potrebbe utilizzare la Valdete". Una proposta che l’ex sindaco di Amandola Riccardo Treggiari, ha rivolto alle forze politiche per cercare di completare in tempi brevi un asse viario indispensabile alla provincia di Fermo. "All’ inizio del secolo scorso la Valtenna poteva contare su un sistema infrastrutturale di tutto rispetto – spiega Treggiari – la ex 210 Faleriense e la ferrovia che congiungeva Porto San Giorgio ad Amandola. Dopo gli anni ‘50 iniziò il tracollo: lo smantellamento della via ferrata e l’inadeguatezza di una strada mai ammodernata. La Faleriense può definirsi la spina dorsale del Fermano e non si può prescindere dal suo adeguamento ai canoni di una viabilità moderna. Nonostante in Regione si veda la volontà politica di mettere mano alla Mare-Monti, siamo ancora lontani sulla definizione del tracciato. C’è un finanziamento per Amandola-Servigliano, ma sembra resti in sospeso il segmento a cavallo della Stazione di Monte San Martino che risulta essere quello più problematico. Risolto il collegamento tra il casello autostradale di Porto Sant’Elpidio e Campiglione, ma ora resta la parte più complicata, collegare Servigliano e Campiglione". Da qui la proposta dell’ex sindaco (nella foto). "Occorre girare ad ovest il casello di Porto San Giorgio – continua Treggiari - e tracciare la Mare-Monti sulla Valdete Vivo, ancora sufficientemente libera da edificato, poi all’altezza di Belmonte Piceno, si rientra sulla Valtenna e si prosegue per Servigliano. Si provvederà poi a migliorare i già esistenti collegamenti trasversali tra le due valli".
a. c.