La gestione dell’appalto per il nuovo ponte sull’Ete Morto, a Casette d’Ete (finanziato con 3,2milioni del Pnrr) è del Genio Civile. Facciamo il punto della situazione col dirigente del Genio Civile Marche Sud, Vincenzo Marzialetti.
A che punto sono i lavori?
"A buon punto. Sono completati gli archi e in questi giorni stanno ultimando la posa in opera dei pendini tra gli archi e il ponte".
Poi?
"Ci sarà la fase più delicata: l’abbassamento del ponte e la posa sugli appoggi definitivi. Quando sarà abbassato, si troverà di circa 50 centimetri sopra al vecchio ponte sottostante (che non influisce sul nuovo e sarà demolito in breve tempo, in un momento successivo, ndr). A quel punto procederemo con collaudo, asfaltatura e apertura".
Il collaudo richiederà tanto tempo?
"Ci vorrà qualche giorno, ma è tutto pronto. Stiamo già procurando i camion. Completata anche questa procedura, appena il collaudatore mi consegnerà il certificato, in tempo reale, riapriremo il ponte".
Cittadini e commercianti sono esasperati dallo snervante stillicidio dei tempi allungati e del balletto di date per la riapertura.
"Il fatto è che noi non possiamo andare sopra i rapporti contrattuali. Possiamo solo dire che, se la ditta non rispetta quei rapporti, va incontro a penali. E, difatti al momento, l’impresa ha maturato un mese di penale e ne sta maturando un altro. Ma vorrei anche precisare altro".
Ovvero?
"Che stiamo comunque parlando di tempistiche piuttosto strette per un’opera così importante. Dobbiamo considerare che abbiamo realizzato un ponte in 5 mesi visto che di fatto i lavori sull’infrastruttura sono iniziati a luglio".
Magari la comunicazione, da parte di tutti gli enti coinvolti, poteva essere più chiara.
"Io ho sempre detto che avremmo fatto di tutto per accelerare i lavori, imprevisti permettendo. Non possiamo dare sicurezze sulla tempistica perché non dipende da noi, ma dall’impresa".
Per un’opera simile, un paio di saldatori, per quanto operativi anche nei giorni festivi, non sono pochi?
"Il rinforzo dei saldatori (passati da 2 a 10, ndr) è arrivato ai primi di ottobre e in 20 giorni hanno risolto il problema del ritardo che si era creato. Ma, in questa fase, diminuisce la necessità di maestranze. La forza lavoro è poco influente perché opera soprattutto la gru per il montaggio di archi e pendini e per l’abbassamento del ponte. In ogni caso, dal punto di vista amministrativo, noi abbiamo eseguito il contratto e più di questo non potevamo fare, mentre l’impresa ha perso il mese di settembre essendo in fortissimo ritardo con le saldature".
Tempistiche?
"Non prendiamo impegni perché non ci forniscono il cronoprogramma, ma chiunque può vedere l’avanzamento del cantiere e farsi un’idea di quanto possa mancare all’apertura"
Marisa Colibazzi