
I consiglieri Bagalini e Strappa lamentano che. la sede attuale presenta criticità legate alla sicurezza e alle vie di fuga in caso di emergenza
Non è una prospettiva a breve termine la realizzazione del nuovo liceo classico, in zona polo scolastico. Lo ha ribadito il presidente del consiglio provinciale Michele Ortenzi in seguito ad una interrogazione presentata dai consiglieri Bagalini e Strappa: "Gli studenti, che attendono già da dieci anni, ne dovranno aspettare almeno altri cinque, spiegano i consiglieri, Il Liceo Classico Annibal Caro, in parte dichiarato inagibile a seguito degli eventi sismici del 2016, avrebbe dovuto essere ricostruito presso Largo Don Gaspare Morello, nella stessa area in cui si trova la sede della Provincia, secondo i progetti dell’amministrazione provinciale precedente. Tuttavia, dall’interrogazione presentata nell’ultimo Consiglio Provinciale, è emerso che l’attuale amministrazione non presenterà il progetto esecutivo prima del 2026, con conseguente ulteriore slittamento dei lavori". Durante il dibattito in aula è stato evidenziato come i costi dell’opera siano aumentati considerevolmente: dagli 8,5 milioni di euro preventivati nel 2019 si è passati a circa 12 milioni, con un incremento del 35 per cento: "Ciò che lascia maggiormente perplessi è la divisione interna alla maggioranza sul futuro di questo progetto. Alcuni esponenti sembrano considerarlo inutile, come dimostrano le dichiarazioni del consigliere Ubaldi. Secondo lui, il Liceo Classico dovrebbe restare nella sede storica di via Leopardi, nonostante un’ala chiusa per la vicinanza all’auditorium San Martino ancora inagibile, una dotazione didattica obsoleta e problemi strutturali che rendono difficile garantire un’istruzione moderna e inclusiva. Inoltre, la sede attuale presenta criticità legate alla sicurezza e alle vie di fuga in caso di emergenza, tipiche del centro".
I consiglieri chiedono all’amministrazione provinciale di dare risposte certe ad una comunità scolastica da anni costretta a spostamenti e trasloco, disagi e difficoltà: "A settembre, probabilmente, sarà pronto il tetto della sede di via Leopardi, consentendo il trasferimento degli studenti dall’ex ristorante Mario all’edificio storico. Tuttavia, questa soluzione non può essere considerata sufficiente, poiché i limiti strutturali sono evidenti e penalizzanti. Ora che il Pnrr sta volgendo al termine, chiediamo una netta riprogrammazione di tutti i fondi sisma congelati".