"Uve sane, croccanti ed integre accompagnate a livelli di produzione tornati al trend della normalità. Non potevano chiedere di più a questa vendemmia". Pienamente soddisfatto Michele Di Ruscio contitolare della Cantina ‘Terre Fageto’ di Pedaso. "Chiudiamo la vendemmia iniziata con circa dieci giorni di anticipo sui tempi stagionali canonici – prosegue Di Ruscio – con un bilancio estremamente positivo fatto di uve di altissima qualità e buona produzione per ettaro. Un confronto che non ha nulla a che vedere con il bilancio disastroso dello scorso anno caratterizzato da calo produttivo e propagazione di malattie causate dalla pioggia". Scenario completamente diverso per l’annata 2024. "La buona qualità delle uve di questa stagione – conferma – permetterà l’invecchiamento di vini vista la buona struttura, basata su perfetti indici di acidità che permetteranno di avere un prodotto di alta qualità’. Il pregio di una buona annata, quindi, non va visto solo nella buona quantità produttiva, ma nella qualità delle uve che permettono la proiezione futura in garanzia di vino eccellente. Da una parte infatti, la vendemmia segna la fine del percorso produttivo nel quale influiscono clima, tecniche di coltivazione ed esposizione dei terreni. Dall’altra, la stessa vendemmia apre alla nuova e completare fase di produzione di vino che si conclude con l’imbottigliamento. Un lungo percorso il cui successo finale, è dato da tante componenti che fanno la professionalità aziendale. ‘Terre Fageto’ è tra le Cantine fermane pluripremiate al Vinitaly, coltiva uva in biologico su 45 ettari di terreno essenzialmente di costa. Nel rispetto della logica professionale, passata la vendemmia, Di Ruscio pensa già alle proposte sul mercato. "L’andamento del mercato non è certo prevedibile ma proporre vini di alta qualità permette di essere competitivi".
Cronaca"Non potevamo chiedere di più, così si può essere competitivi"