Una diffida verso l’accorpamento della scuola dell’infanzia e della primaria presso la ‘Della Valle’ che, in queste ore, viene sottoscritta principalmente dai genitori dei bambini che frequentano le due scuole (e che è stata preparata da un genitore avvocato che si è messo a disposizione della causa); una raccolta di firme che, invece, sta circolando tra i cittadini: va in questa direzione la strategia adottata dai genitori e dalla gente di Casette perché venga rivista l’idea del trasferimento, a metà anno scolastico. Nel corso dell’assemblea pubblica, molto partecipata (nonostante fossero assenti sia il parroco, sia la dirigente scolastica) è stata ricostruita la vicenda che ha portato a maturare una decisione, contestata nei contenuti oltre che nel metodo utilizzato dai dirigenti degli uffici comunali nel fare l’ispezione alla ‘Della Valle’, "che ci ha lascito allibiti" e sono emersi un paio di fatti nuovi: "La preside ha incontrato la Commissaria Straordinaria che ha detto che l’edificio non è idoneo, ma non ha spiegato per quale motivo" hanno riferito i genitori, aggiungendo che dal parroco avevano appreso che era stato contattato telefonicamente "dall’ufficio tecnico comunale, informandolo che gli sarebbe arrivata una lettera con la richiesta di dimostrare, o comunque produrre certificati di conformità degli impianti dell’attuale sede della scuola dell’infanzia".
Qualcuno si è informato, presso tecnici, della normativa vigente, verificando che "stando agli ultimi aggiornamenti, del 2017, relativi all’adeguamento di tutte le scuole in materia di prevenzione incendi, la normativa suddivide le scuole secondo la popolazione scolastica e per quelle sotto le 100 unità, come la nostra, non occorre presentare una scia di prevenzione incendi, fermo restando che vanno rispettate alcune norme di sicurezza, anche antincendio". E’ stato anche riferito che "il parroco è rimasto sorpreso che gli abbiano chiesto questa documentazione dopo sei anni, come se volessero andare a cercare il cavillo, e che ha obiettato che se hanno deciso di andarsene, almeno abbiano la correttezza e la dignità di far arrivare i bambini a fine anno". Si vedranno gli sviluppi della situazione nei prossimi giorni, ma intanto è parso chiaro a tutti che "il trasloco della scuola d’infanzia sia solo l’ennesimo tentativo di chiuderla a Casette e accorparla a Sant’Elpidio (o Castellano) per cui la questione riguarda l’intera comunità perché dove non ci sono i servizi o dove sono scadenti, non c’è vita e il paese muore. E la scuola è fondamentale". All’incontro erano presenti anche esponenti politici locali, come uditori, "anche se la politica dovrà mettere mano a questi problemi con le prossime elezioni".
Marisa Colibazzi