Inclusione e solidarietà valori imprescindibili per interpretare e vivere il Natale. Per festeggiarlo la città di Porto San Giorgio è stata allestita con un pieno di luci e musica, senza badare a spese. Lo scopo, oltreché rallegrare i cittadini è renderla attrattiva, richiamando gente da fuori a scopo promozionale e per dare il supporto di potenziali clienti alle attività commerciali cittadine. E, come sottolinea lo stesso assessore al commercio e turismo, Giampiero Marcattili i primi riscontri sono soddisfacenti. Tuttavia. per la la maggiore festa dell’anno non ci si può limitare all’organizzazione dell’effimero. E’ una ricorrenza particolarmente significativa che ci fa sentire parte di una comunità, verso la quale dovremmo avere dei doveri e di una famiglia che si ritrova per lo scambio di auguri e regali attorno ad una tavola riccamente imbandita. Ma non per tutti è così e comunità e famiglia per quello che sono e che appresentano ci indicano i valori da seguire quali l’inclusione e la solidarietà, per vivere il Natale in modo giusto. L’amministrazione comunale ha speso dei bei soldini per gli allestimenti natalizi ed è apprezzabile che lì abbia realizzati. Ma non ha fatto sapere se è intervenuto anche per aiutare i più bisognosi a trascorrere il Natale senza privazioni e al pari della maggioranza dei cittadini. Quali le iniziative di solidarietà adottate? L’assessore ai servizi sociali, Carlotta Lanciotti, assicura che il Comune realizza la solidarietà, in particolare nel periodo natalizio, con la distribuzione di pacchi alimentari alle famiglie sangiorgesi in difficoltà, con l’organizzazione di pranzi solidali, quest’anno uno si è svolto domenica scorsa e un altro dei ’marinai’ è in programma domenica prossima.
Altra iniziativa di solidarietà attuata consiste nella distribuzione di contributi alle famiglie per favorire la partecipazione dei loro figli ad attività sportive e culturali: "Purtroppo – aggiunge l’assessore Lanciotti – a Porto San Giorgio sono numerosi i nuclei familiari non in grado di garantire due pasti al giorno ai propri componenti. Ci sono enti come la Caritas che cercano di aiutarli ma sono una goccia nel mare delle necessità. Come responsabile dei servizi sociali, che monitorano costantemente la situazione sento il dovere morale prima che politico di intervenire in qualche modo, convinta comunque che non potrà mai essere sufficiente".
Silvio Sebastiani