Il settore moda soffre da tempo e "uno dei nostri timori è che, dopo le ferie, molte imprese decidano di non riaprire. Gli ultimi dati del nostro centro studi dicono che una impresa della moda su 5, registra una flessione di ricavi del 20%; del 60% nella pelletteria": parte da qui il presidente Cna Fermo, Emiliano Tomassini per sostenere che è tempo "di dire basta alle pacche sulle spalle. Il comparto moda è uno dei pilastri del Made in Italy e non possiamo più permetterci di non reagire". La Cna nazionale oggi siederà al tavolo del Ministero del Made in Italy, per dire cosa? "Che il settore non ha mai beneficiato di misure specifiche, che si impongono interventi di carattere emergenziale: sospensione per un anno dei versamenti contributivi ed erariali; la Cig in deroga per tutte le tipologie di imprese; l’esenzione delle quote di partecipazione ad eventi Ice fino al luglio 2025. E speriamo che basti" la chiosa.
Così la moda. Gli altri settori come vanno?
"Il lavoro fondamentalmente c’è, ma si vive alla giornata, tra alti e bassi, le situazioni cambiano repentinamente. Non è più possibile programmare e questo si somma alle altre criticità del momento. Si crea anche un problema sociale tra imprenditori e dipendenti. Eravamo abituati a una certa stabilità in ordine di esercizio. Ed è un momento che durerà un bel po’".
Che fare?
"Occorre una riflessione tra imprenditori e lavoratori e dire ‘ok le regole, ok tante cose, ma facciamo tutti un passo indietro e rimbocchiamoci le maniche’ per uscire da questa situazione più incolumi possibile".
Andrebbero riconsiderate anche le ferie agostane.
"Dobbiamo cominciare a ragionare come in altri Paesi che si va in ferie tutto l’anno, perché il lavoro cambierà e non esisterà più di chiudere le aziende e andare tutti in ferie".
A settembre, tornano le fiere. "Hanno un costo e in questa situazione si va in fiera senza certezze. Le ultime fiere hanno creato movimento, ma poco risultato. Si lavora, con la Camera di Commercio (ma è ottimo anche il rapporto con la Regione) su bandi per sostenere gli imprenditori nelle fiere ma il mondo sta cambiando e la fiera più importante è quella del web, della visibilità a basso costo. Solo che per entrare in quel mercato non bisogna essere terzista, ma un produttore che investe, ha un magazzino e prodotti da vendere all’istante".
Un cambiamento che può far pensare a diversificare, magari puntando sul turismo.
"Forse arriveremo a un punto in cui servirà solo una manifattura di altissima qualità, dove siamo maestri indiscussi e forse non ci sarà bisogno delle stesse quantità".
Un elemento positivo?
"La resilienza delle nostre aziende. Siamo forti, siamo bravi, siamo resilienti. E la Cna è vicina alle imprese, cercando di ottimizzare l’ottimizzabile perché le difficoltà sono enormi: il calo del mercato, il costo del lavoro, i mille interventi (bonus di vario genere) sempre con carattere temporale e mai strutturale, il taglio del cuneo fiscale, il ricambio generazionale per imprenditori e lavoratori, la situazione mondiale".
Marisa Colibazzi