"Mi hai rovinata". A giudizio la stalker del chirurgo estetico

Una donna di Macerata è stata rinviata a giudizio per stalking nei confronti di un chirurgo plastico di Fermo dopo averlo minacciato e aggredito per un intervento estetico insoddisfacente.

"Mi hai sfigurata, sei un macellaio e la devi pagare cara. Non la passerai liscia, vedrai che ti succederà". Prima minacce di questo tipo, con l’invio di un numero spropositato di messaggi di testo e video a mezzo di programmi di messaggistica istantanea sul numero privato del chirurgo plastico di Fermo che l’aveva operata al naso, poi, al culmine dell’escalation persecutoria, il blitz nello studio del professionista per aggredirlo violentemente. Per lei, una 42enne di Macerata, erano scattate la denuncia e l’ammonimento del questore. Ora la donna, a conclusione delle indagini, è stata rinviata a giudizio e dovrà rispondere davanti al giudice del tribunale di Fermo del reato di stalking. "Non mi era mai capitata una cosa simile – spiega il chirurgo – anzi, di solito le mie pazienti sono grate per i ritocchi che le rendono più soddisfatte del loro aspetto e, perché no, anche più belle. Nella maggior parte dei casi resta un ottimo rapporto di fiducia. Qualche volta è accaduto che qualche paziente volesse intervenire e io l’abbia sconsigliata perché non ne vedevo la necessità. Non è stato così con quella donna, che per alcuni mesi è diventato il mio incubo: era una continua ossessione nonostante l’intervento fosse riuscito perfettamente". Tutto inizia nel marzo 2023 quando la 42enne decide di incontrare il chirurgo per stabilire insieme le modalità e i tempi per un intervento di rinoplastica. Il primo approccio è cordiale e professionale, tanto che in pochi giorni vengono pianificati gli esami necessari per l’operazione e la data. L’intervento ha esito positivo e non ci sono complicazioni. Dopo alcuni giorni, però, la 42enne inizia a manifestare la propria insoddisfazione per il risultato estetico e, piano piano, si convince che quel chirurgo ha rovinato la sua bellezza, costruendo un naso sproporzionato e non adatto al suo viso. È allora che inizia a perseguitare il medico. La situazione va avanti per mesi. Ad un certo punto le parole non bastano più alla 42enne, che decide di passare ai fatti e attende il chirurgo nel suo ambulatorio per aggredirlo. A quel punto il medico deicide di denunciare. La donna, dopo aver intrapreso il percorso di recupero psicologico previsto dal protocollo Zeus, finirà sotto processo.

Fabio Castori