Sono lontani i tempi in cui se avevi l’auto a metano risparmiavi sul rifornimento. Il prezzo dell’idrocarburo ha raggiunto in questi ultimi giorni vette mai viste prime e l’escalation non sembra fermarsi. Dai 0.90 cent al chilogrammo si è passati ad un prezzo medio di 1.5 1.7 euro, con il centro nord Italia maggiormente colpito dall’aumento.
Prezzi carburante alle stelle: "Ecco perché" - Metano a 2 euro: distributori vuoti. "Un disastro, chiudiamo gli impianti"
Metano auto, prezzo record . "Aumenti del 60% in tre giorni" - Metano, scende il prezzo in borsa. I consumatori temono speculazioni
Quello che però fa più specie è la grossa disparità di prezzo da una compagnia a un’altra. Differenza che a volte è di 1 euro al chilogrammo tra distributori posti a qualche km di distanza, cosa che rende difficile credere che l’unica causa dell’aumento sproporzionato sia il costo dell’energia. "Dalla sera alla mattina siamo passati da 0,94 cent a 2,099 al chilogrammo – dice Ciro Licastro, gestore del rifornimento Beyfin di Sant’Elpidio a Mare -. L’ultima erogazione l’ho fatta giovedì sera, dopo di che ho pensato di chiudere i rubinetti per protesta, anche per rispetto dei nostri clienti". Un gesto estremo che però testimonia come l’esasperazione per gli aumenti non coinvolga solo gli automobilisti ma anche i benzinai che si trovano costretti ad adottare le cifre imposte dalla compagnia petrolifera di riferimento senza che venga fornita loro una motivazione.
"Ho provato a chiedere spiegazione a Beyfin ma non hanno saputo darmela. Allora ho chiamato la Snam (società di infrastruttura energetica che fornisce il metano ai distributori italiani) e anche loro non sono riusciti a spiegarmi un aumento così netto – continua -. La cosa che più lascia perplesso è che se ci deve essere un aumento, deve essere uguale per tutti visto che prendiamo il metano tutti dalla Snam. Stupisce che alcuni distributori nelle vicinanze possono permettersi di tenere un prezzo di listino relativamente basso a 1,05 e noi invece superiamo i 2 euro". Il distributore elpidiense è uno dei più cari delle Marche, motivo che ha spinto Licastro a chiudere il metano perché non sa come giustificare questo aumento agli automobilisti: "Ora passano, vedono chiuso e se ne vanno. Per noi è una grossa perdita, ma mi sembrava scorretto tenere un prezzo così alto. Abbiamo provato a contattare i sindacati di settore ma quello che abbiamo sentito da loro è solo la musichetta del call center".