Apparentemente erano rispettabili imprenditori edili, in realtà erano dei pericolosi trafficanti di droga. L’organizzazione è stata sgominata ieri all’alba con l’operazione Take Away dei carabinieri del Comando provinciale di Fermo, con la collaborazione del Nucleo cinofili di Pesaro e del Nucleo elicotteri di Pescara. In manette sono finite 10 persone di nazionalità albanese, marocchina e algerina, ritenute responsabili in concorso di traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina e marginalmente hashish.
Altre otto persone, tra cui anche italiani, sono state invece denunciate a piede libero con le stesse accuse. Attraverso una lunga e meticolosa attività di osservazione, analisi e di riscontro, anche avvalendosi di attività tecniche di intercettazione, i militari del Nucleo investigativo sono riusciti a documentare tutti i movimenti dei componenti del gruppo criminale, evidenziandone i ruoli nonché le modalità di gestione e controllo dello spaccio sul territorio. L’attività d’indagine, nel corso del suo sviluppo, ha consentito di identificare tutti i componenti del sodalizio, guidato da un clan albanese, responsabili della pianificazione e dell’organizzazione del traffico, avvalendosi della collaborazione di altri soggetti, per lo più di origine nord-africana, quali intermediari responsabili dell’attività di spaccio delegata anche ad italiani incaricati di compiti di manovalanza tra cui fare da autisti e da procacciatori di clientela.
La complessa attività di spaccio gestita dagli albanesi, inseriti nell’ambiente dell’imprenditoria edile locale - soggetti scaltri e accorti, abili nel tentare di eludere i controlli dei militari con svariati accorgimenti, quali cessioni in luoghi poco accessibili, come centri storici e aree rurali. In più utilizzavano un linguaggio allusivo durante le comunicazioni, gli spostamenti avvenivano con vetture prese a noleggio e sostituite di continuo - modus operandi che gli indagati hanno adottato durante tutto l’arco temporale dell’indagine, sempre affinato per deviare o depistare ogni intervento da parte delle forze di polizia. Le indagini del Nucleo investigativo di Fermo hanno permesso di documentare i numerosi episodi di spaccio, attraverso lo smercio di circa quattro chili di cocaina per un valore di mercato pari a circa 300.000 euro e di identificare e segnalare all’autorità prefettizia 40 acquirenti assuntori di stupefacenti, perlopiù italiani provenienti dai diversi comuni della provincia.
Fabio Castori