Fermo, 18 novembre 2024 - Un quasi matrimonio quello della coppia di cittadini stranieri che sabato pomeriggio dovevano sposarsi con rito civile nel palazzo comunale elpidiense. Ma quel matrimonio ‘non s’aveva da fare’ perché i documenti prodotti dallo sposo (di area magrebina) sono risultati non in regola e, anzi, da accertamenti, è risultato essere un clandestino, come appurato dagli agenti della Questura arrivati sul posto, interrompendo l’atmosfera festosa delle imminenti nozze, sotto gli sguardi sconcertati degli invitati.
La coppia di sposini non risiede in città, ma per qualche motivo, avevano scelto Sant’Elpidio a Mare per unirsi in matrimonio. Una pratica non del tutto inconsueta, in realtà, quella di scegliere per le nozze un luogo che non sia necessariamente il paese di residenza. Basta presentare la documentazione degli sposi (prodotta nel Comune di residenza) che, prima della celebrazione del rito civile, viene controllata per poi fissare giorno e ora delle nozze.
Nel caso di sabato scorso, qualcosa deve essere andato storto.
Nei passaggi burocratici di verifica, condotti a tutto tondo, sono state riscontrate incongruenze nei documenti dello sposo. Per accertare l’effettiva regolarità dell’unione, gli agenti della Questura, sezione immigrazione, sono intervenuti poco prima del rito, trovando conferma ai loro sospetti: si trattava di un clandestino.
La confusione e l’agitazione che ne sono seguite, sono rimbombate in piazza Matteotti dove stavano confluendo i carabinieri della locale stazione e la polizia locale. Nel volgere di un’ora, nelle stanze del Comune, è stata ristabilita la calma, gli sposi sono rimasti ‘promessi’ e lo sposo è stato invitato a presentarsi in Questura per regolarizzare la sua posizione sul territorio nazionale. Poi, potrà sposarsi.
m.c.