Fermo, 30 novembre 2024 – Depositava il denaro del traffico di droga sul conto corrente postale della mamma compiacente per poi riciclarlo. Per questo motivo sono finiti nei guai un albanese di 38 anni residente a Porto Sant’Elpidio e la madre 70enne, anche lei di origini albanesi ed ex dipendente di una comunità di Fermo. Per entrambi il pm Marinella Bosi ha chiesto il rinvio a giudizio e il gip del tribunale di Fermo ha fissato l’udienza preliminare per marzo. La scoperta è stata fatta dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura delle Repubblica di Fermo, che già da diversi mesi era sulle tracce di una presunta organizzazione di matrice albanese che controllerebbe il traffico di droga nel Fermano. Su richiesta degli inquirenti il gip ha disposto il sequestro preventivo del tesoretto, per decine di migliaia di euro, accumulato dal trafficante e depositato sul conto corrente postale della madre attraverso una serie di versamenti di denaro contante e assegni. Madre e figlio sono ora indagati per il reato di riciclaggio in concorso. Respinta invece l’istanza di dissequestro presentata dai legali dei due, in quanto secondo il giudice, non ci sarebbero dubbi che il denaro rinvenuto sul conto della 70enne sia il provento degli affari illeciti del figlio. Dalla ricostruzione è emerso che l’anziana non avrebbe fonti di reddito tali da permetterle di avere determinate somme di denaro a disposizione.
Il 38enne era già finito nel mirino delle Fiamme Gialle quando era stata eseguita un’ordinanza di custodia nell’ambito di un’operazione antidroga che aveva portato all’arresto del fulcro di un sodalizio criminale dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti in provincia. Quando i finanzieri avevano fatto scattare il blitz, avevano rinvenuto all’interno dell’abitazione del 38enne, a Porto Sant’Elpidio, 52.730 euro contante, provento derivante dal traffico e dallo spaccio di sostanze stupefacenti. I militari delle Fiamme Gialle avevano sequestrato anche due auto di grossa cilindrata, un furgone, 6 telefoni e varia documentazione. Il sequestro del tesoretto depositato sul conto corrente e il blitz messo a segno a Porto Sant’Elpidio si inseriscono nell’ambito di un filone investigativo che aveva consentito cospicui sequestri di sostanze stupefacenti. In particolare, in due interventi ad agosto e ottobre 2022, quando erano state arrestate altre tre persone.